Ticino

'Il problema lo abbiamo con la Germania'

Jon Pult, presidente di Iniziativa delle Alpi, rilancia la questione aperta delle connessioni ferroviarie mancanti a nord

Jon Pult, consigliere nazionale sociale e presidente dell'Iniziativa delle alpi (foto Ti-Press)
3 settembre 2020
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«La Svizzera deve intervenire in modo più risoluto per porre fine all’odierno traffico di autocarri attraverso le Alpi, contrario alla Costituzione. Per questa ragione chiediamo ai ministri europei dei trasporti di introdurre la cosiddetta ‘eurovignetta’, simile alla tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (Ttpcp), del resto già approvata da Commissione e Parlamento europeo», così Jon Pult, consigliere nazionale socialista e presidente dell’Iniziativa delle Alpi. «La Svizzera fa scuola in Europa, ma non sempre i governi europei si comportano poi di conseguenza», aggiunge Pult, ieri in Ticino per una azione di sensibilizzazione. «La linea ferroviaria del Monte Ceneri si aggiunge a tre opere infrastrutturali importantissime: le gallerie di base del Lötschberg e del San Gottardo. Possiamo quindi dire che l’hardware (l’infrastruttura) c’è. Ora manca il software, ovvero quelle politiche di incentivo che permetteranno di usare al meglio queste opere», continua Pult contattato dalla Regione. Eppure manca il collegamento a sud di Lugano. Non si sa ancora come proseguirà l’AlpTransit verso l’Italia. «In realtà - risponde Pult - il problema non è a sud, dove il potenziamento della linea ferroviaria oltre Chiasso si sta realizzando anche grazie a finanziamenti svizzeri. Si è leggermente in ritardo rispetto ai tempi immaginati, ma la via è tracciata». «Il problema vero è a nord, in Germania, dove non si è realizzata nessuna opera di interconnessione con l’AlpTransit», continua Pult. «Per questa ragione chiediamo al Consiglio federale di attivarsi per fare pressione sia nei confronti del governo tedesco, sia di quelli francese e belga per analizzare un’alternativa». «Si potrebbe, per esempio, immaginare una seconda linea ferroviaria a sinistra del Reno in modo da collegare il Nord Europa al porto di Genova e quindi con il Mediterraneo». 

La Svizzera ha fatto la sua parte investendo circa 24 miliardi di franchi per la realizzazione dell’AlpTransit, ora sarebbe necessario un sforzo da parte Europea per dare una spinta decisa al trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia. «La trasversale alpina, il cuore europeo dei trasporti merci su rotaia, è realizzata. I ministri europei devono ormai collaborare oltre i confini nazionali per incentivare l’uso delle nuove capacità di trasporto», aggiunge ancora Pult che precisa che «ogni anno circolo ancora 900mila autocarri attraverso le Alpi svizzere. Secondo la volontà delle elettrici e degli elettori non dovrebbe oltrepassare i 650mila, fin dal 2018». «Per questa ragione chiediamo che la tassa che disincentivi il traffico pesante venga aumentata. Deve includere anche i costi esterni e il fattore climatico, finora non considerati. La stessa idea di ‘eurovignetta’ prevede costi più elevati per i mezzi pesanti che attraversano l’arco alpino», conclude Pult.

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