Ticino

Un appello al governo per il lavoro delle donne

FaftPlus scrive al Consiglio di Stato per chiedere politiche economiche più inclusive per uscire prima dalla crisi

(foto Ti-Press)
28 agosto 2020
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La dinamica del mercato del lavoro, pesantemente caratterizzata dalla crisi del coronavirus, ha fatto segnare un calo dell'occupazione (circa 7mila posti in meno) quasi interamente femminile. FaftPlus, la federazione delle associazioni femminili Ticino, già lo scorso aprile, con una lettera indirizzata al Consiglio di Stato, poi seguita da una petizione pubblica sottoscritta da oltre 1500 persone aveva segnalato i grandi rischi incombenti sul fragile, ma fondamentale, lavoro delle donne. Si evidenziava, da un lato il ruolo centrale del lavoro femminile durante la pandemia e dall'altra la necessità di valorizzare il ruolo delle donne come fattore trainante della ripresa economica e sociale del Cantone.

Da qui un ulteriore appello al governo "affinché vengano poste in atto con urgenza misure volte ad arginare l'emorragia dei posti di lavoro delle donne ticinesi e a garantire un'inversione di tendenza della situazione del lavoro femminile in Ticino entro il termine della legislatura". In particolare si chiede; "la quantificazione, la misurazione e il monitoraggio del lavoro delle donne in Ticino, se del caso anche prevedendo studi mirati e urgenti"; la parità di genere "sia posta come obiettivo specifico del Cantone in quanto elemento fondamentale della ripresa post pandemia"; che siano, infine, "attivati le competenze femminili e il ruolo delle donne nella ricostruzione". Si sollecita a questo fine gli organi di governo "a promuovere attivamente la presenza femminile nei media e nello spazio pubblico, in particolare delle esperte coinvolte nei gruppi di lavoro ai vari livelli. Un modo per comunicare un nuovo concetto di leadership inclusiva, "accelerando il superamento di ruoli stereotipati".