Per il granconsigliere del Plr anche il Servizio dei ricorsi del Consiglio di Stato dovrebbe 'notificare alle parti le persone che seguono l'incarto'
Attualmente non si sa “chi siano gli avvocati o giuristi” del Servizio dei ricorsi del Consiglio di Stato “che seguono l'incarto e ne preparano il progetto di decisione”. Matteo Quadranti (Plr) chiede quindi al governo ticinese “se non ritiene di dover correggere al più presto questa prassi obbligando a notificare, segnalare o rendere edotte alle parti le persone che seguono la procedura e preparano le decisioni”.
Nella sua interrogazione, il granconsigliere liberale radicale, ricorda infatti che le autorità giudiziarie, già dall'inizio di una causa o una procedura di ricorso, “indicano (qualora non sia ufficialmente pubblicata) la loro composizione: il giudice o collegio giudicante che la segue, rispettivamente i collaboratori subalterni (segretari assessori, pretori aggiunti, segretari giudiziari, vice-cancellieri, …) che collaborano poi alla redazione ed emanazione della decisione”. Secondo Quadranti, queste informazioni sono “utili” alle parti per varie ragioni. Permettono, ad esempio, “di sollevare richieste di ricusazione poiché si ritiene che un giudice o un collaboratore giurista possa avere un conflitto di interessi o motivi di inimicizia con una delle parti”.
Per il deputato del Plr, anche il Servizio dei ricorsi (che allestisce le decisioni su ricorso di competenza dell'esecutivo cantonale) “deve soggiacere alle norme sulla ricusazione” inscritte nella Legge sulla procedura amministrativa. Tuttavia, “attualmente, da nessuna parte, né nella decisione, né nelle comunicazioni e notifiche di atti durante la procedura viene reso noto, fosse anche solo mediante sigle”, chi segue l'incarto. “Come noto – rileva Quadrtanti – le decisioni che escono dal Servizio dei ricorsi sono firmate solo dal presidente pro tempore del Consiglio di Stato e dal cancelliere”. Il granconsigliere liberale radicale chiede quindi “maggiore trasparenza” in quest'ambito.