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Quadranti (Plr): 'Divisione giustizia, perché questo concorso?'

Viene contestato il bando apparso sul Foglio ufficiale, a un anno di distanza da una procedura tortuosa per un altro posto. Ma il discorso è molto più ampio

Ti-Press
14 gennaio 2021
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“Alla Divisione della giustizia mancano risorse, competenze o coerenza?”. Lo chiede, con un'interpellanza inoltrata al Consiglio di Stato a nome del gruppo parlamentare del Plr Matteo Quadranti. Oggetto del contendere? Ciò che si trova a pagina 9 del ‘Foglio ufficiale’ di martedì 5 gennaio, vale a dire un bando di concorso per un posto da “collaboratore/trice scientifico/a I o II incaricato/a, al 100%, presso la Direzione della Divisione della giustizia”. I requisiti sono ben enucleati: “Tra i compiti indicati vi è segnatamente quello di coadiuvare la direttrice della Divisione, partecipare a gruppi di lavoro nella realizzazione del progetto di cantonalizzazione delle Autorità regionali di protezione (Arp) e nel riordino del settore della protezione del minore e dell'adulto”, scrive Quadranti riprendendo il testo del concorso. Durata dell'incarico? “Determinata fino al 31 dicembre 2021, ovvero meno di un anno”. Stipendio annuo? “Compresa la tredicesima mensilità, tra i 98'187 e i 137'838 franchi”.

Tutto chiaro? Forse sì. Ma, per Quadranti, forse no. Nel testo dell'interpellanza, infatti, il granconsigliere liberale radicale ripercorre le tappe di un altro concorso, quello che ha portato alla nomina dell'Aggiunta presso la direzione della Divisione giustizia, Monica Bucci. Un percorso tortuoso, con un primo concorso annullato e una nomina arrivata dal Consiglio di Stato il 12 febbraio 2020 che, ricorda Quadranti, “portò a diverse domande su questo cambio di rotta tra un concorso per un profilo con formazione giuridica e brevetto d'avvocato ad un incarico senza concorso con un profilo con competenze in risorse umane”. E quindi questa ulteriore ricerca di un/a collaboratore/trice scientifico/a al deputato del Plr fa venire qualche dubbio: «Le richieste al Consiglio di Stato sono semplici - afferma da noi interpellato -, e sono volte a capire come mai per lavorare a un progetto così delicato come quello della riorganizzazione delle Arp si cerchi un profilo, magari esterno, quando considerando i quattro macrosettori della Divisione si contano circa settecento collaboratrici e collaboratori. Non si può far capo a uno di loro?». Ma, soprattutto, c'è anche una questione di soldi. E di opportunità. La sesta domanda rivolta al governo è netta: “Visti i conti del Cantone a seguito della pandemia e visto che alcune forze politiche hanno invocato, tra l'altro, la necessità di bloccare le assunzioni, come giustifica il governo questa nuova funzione?” Il riferimento all'emendamento della Lega al Preventivo 2021, la cui bocciatura ha portato il gruppo parlamentare a non sostenere il rapporto commissionale, è chiaro. E la polemica, al di là di questo concorso, è ancora viva.

Il Commento

La possibilità del buon esempio

La risposta del Consiglio di Stato a questa interpellanza arriverà e sarà data in Gran Consiglio. Ma il tema posto da Quadranti, pur prendendone le mosse, va ben oltre la mera questione dello specifico concorso. La crisi economica è e sarà grave, ai privati vengono chiesti enormi sacrifici con continue restrizioni. Da lunedì prossimo alcuni negozianti non potranno alzare la propria serranda, a molti indipendenti - si pensi soprattutto al mondo della cultura, della musica e dello spettacolo - è impedito di lavorare, il precariato fa sempre più paura, così come i licenziamenti che arriveranno. Spesso il consigliere di Stato Gobbi dice che le misure imposte dalle autorità per limitare la diffusione del coronavirus devono essere “sopportabili e supportabili”. Siamo sicuri che se l'Amministrazione cantonale e il settore pubblico in genere mostrassero, con le loro azioni e le proprie decisioni, di fare l'uso migliore possibile dei soldi versati dai contribuenti, un esercente, un lavoratore indipendente e il settore privato in genere sopporterebbero meno mal volentieri l'ansia di arrivare a fine mese e supporterebbero maggiormente le limitazioni alla propria attività.