'Ndrangheta e infiltrazioni in Svizzera, il Tribunale di Catanzaro conferma il provvedimento per 70 persone
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro non ha convalidato l'arresto di cinque dei 75 indagati coinvolti nell'operazione "Imponimento", che nelle settimane scorse ha fatto luce sulle pesanti infiltrazioni della 'Ndrangheta calabrese in territorio svizzero. La giudice Barbara Saccà ha infatti disposto l'immediata scarcerazione per Andrea Dominelli, Giovanni Fabiano, Salvatore Giorgio, Domenico Rigillo e Vito Chiefari. Quest'ultimo resterà però ugualmente in carcere perché rinchiuso già per altre vicende giudiziarie. Per competenza territoriale sono tre i tribunali calabresi che hanno dovuto esprimersi in merito alla conferma degli arresti: oltre a Catanzaro anche quelli di Lamezia Terme e Vibo Valentia. Il gip di quest'ultima città, pur non rimettendo in libertà nessun indagato, ha dichiarato la propria incompetenza funzionale ritenendo che fossero competenti i suoi colleghi di Catanzaro.
Complessivamente le persone indagate nella maxi inchiesta sono 158 di cui 75 quelle arrestate. Le attività investigative hanno riguardato la cosca Anello-Fruci e sono durate circa quattro anni, coordinate dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro e dalla Procura della Confederazione Elvetica, è stato necessario l'impiego di complessivi 720 investigatori, italiani e svizzeri, confluiti in una squadra investigativa comune presso Eurojust, il loro lavoro è stato aiutato dalle dichiarazioni di ben 29 collaboratori di giustizia che hanno rivelato segreti importanti.
Tra Calabria e Svizzera è stato tra l'altro sequestrato un vero e proprio arsenale composto da fucili, carabine, kalashnikov, pistole di diversi calibri e munizionamento di vario tipo. Il valore dei beni sequestrati ammonta a 169 milioni di euro, composto da 124 terreni, 116 fabbricati, 26 società, 19 ditte individuali, 84 automezzi, 2 moto e diversi rapporti bancari e finanziari tra Italia e Svizzera.