Marina Carobbio è 'soddisfatta della decisione' del Tram e attende 'serena' l'esito del secondo ricorso. Marco Chiesa: 'Le istituzioni escono rafforzate'
«Lette attentamente le motivazioni, valuterò se impugnare questa sentenza, che verte sugli atti preparatori, al Tribunale federale, dove è già pendente il mio ricorso contro il risultato del secondo turno per gli Stati». L'avvocato Gianluca Padlina commenta in questo modo la decisione del Tribunale amministrativo cantonale (Tram) di respingere il suo ricorso relativo ai lavori preparatori del turno di ballottaggio per l'elezione dei deputati al Consiglio degli Stati.
Il 17 novembre 2019 i cittadini ticinesi hanno eletto alla Camera dei Cantoni Marco Chiesa e Marina Carobbio. Quest'ultima aveva superato di soli 46 voti il senatore uscente Filippo Lombardi. «Evidentemente sono soddisfatta della decisione» del Tram, afferma Carobbio da noi contattata. «Ho sempre avuto fiducia nelle istituzioni» e ora «attendo serena» anche la decisione del secondo ricorso inoltrato direttamente al Tribunale federale sull'esito del ballottaggio. La deputata sottolinea poi come da dicembre, lei e il collega agli Stati Chiesa, abbiano «da subito iniziato a lavorare, rappresentando il Ticino molto attivamente». Lavoro che quindi ora «continueremo a svolgere».
«Prendo atto del fatto che il turno di ballottaggio si è svolto, secondo il Tram, in maniera corretta e mi fa piacere che le istituzioni per quanto riguarda il loro agire in tale circostanza escano rafforzate da questa sentenza», rileva da parte sua Marco Chiesa. «Varrebbe comunque la pena riflettere sull'opportunità di una piccola revisione della legge cantonale sull'esercizio dei diritti politici per chiarire ulteriormente le disposizioni sul voto dei ticinesi all'estero affinché non ci siano margini per contestazioni anche pretestuose».