La vicenda risalirebbe a 5 o 6 anni fa. L'uomo è accusato di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere
È un prete titolare il presbitero sotto inchiesta per abusi sessuali di cui si ha avuto notizia questa mattina dalla Curia. L'uomo, un 50enne immediatamente sospeso dalle proprie funzioni, è stato arrestato ieri sera della Polizia su ordine della Magistratura. A chiarire i contorni della vicenda è stata, nel pomeriggio, la stessa Curia durante un incontro con la stampa. Non è per ora dato sapere dove operasse l'uomo.
Più tardi in giornata il Ministero pubblico ha fatto sapere che la principale accasa a carico dell'uomo è quella di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere.
L'inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Chiara Borelli. L'imputato è difeso dall'avvocato Luigi Mattei. Il sacerdote – precisa Mattei da noi contattato – ha rinunciato all'udienza di convalida dell'arresto «per permettere all'inchiesta di procedere in maniera celere e permettere così di fare chiarezza su tutta la vicenda».
Il caso del presunto abuso sessuale risalirebbe a 5 o 6 anni fa e sarebbe «unico e circoscritto», ha precisato il vescovo Valerio Lazzeri, il quale ha riferito di essere venuto a conoscenza della vicenda l'11 marzo scorso da parte di una persona che aveva ascoltato la testimonianza della vittima. È stata quindi immediatamente interpellata la Commissione diocesana di esperti per la gestione di casi di abusi sessuali in ambito ecclesiastico che, riunitasi tempestivamente, ha deciso celermente e all'unanimità di segnalare l'accaduto alla Magistratura.
Magistratura che, dopo le indagini preliminari, ha deciso di procedere al fermo dell'uomo. A dipendenza dei risvolti che prenderà l'inchiesta, verrà avvisata la comunità in cui il prete opera.
«Siamo fiduciosi che l'opera dell'autorità giudiziaria possa giungere in tempi rapidi a determinare l'esatta fisionomia dei fatti accaduti, in maniera che se ne possa valutare adeguatamente l'entità e adottare le misure proporzionate e corrispondenti», ha chiosato il Vescovo, esprimendo al contempo «solidarietà e vicinanza a chiunque, in un modo o nell'altro, si trova direttamente o indirettamente toccato da questa vicenda.».
Si tratta della prima volta dalla sua costituzione, avvenuta una decina d'anni fa, che la Commissione diocesana viene interpellata su un caso che non riguarda il lontano passato. È anche la prima volta che un caso di abuso sessuale che coinvolge un ecclesiastico della Diocesi luganese viene comunicata in questo modo.