Ticino

Covid-19, ecco come si svolgeranno i test sierologici

I dettagli della lettera inviata dal Medico cantonale ai 1'500 ticinesi selezionati. Intanto riparte il 'contact tracing' dei nuovi casi positivi

Ti-Press
8 maggio 2020
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In attesa del vaccino contro il coronavirus, ovunque nel mondo è alta la speranza che i test sierologici possano dare indicazioni su come affrontare meglio il virus. È presto per sapere qualcosa di preciso in merito alla rispondenza in Ticino, visto che la fase di reclutamento durerà fino al 12 maggio. 1’500 ticinesi hanno ricevuto nella propria bucalettere una busta con all’interno la proposta di partecipare al test per rilevare se sono presenti gli anticorpi del virus Covid-19. Una malattia che, si legge nel testo firmato dal Medico cantonale Giorgio Merlani, va conosciuta meglio: “Ci serve capire la diffusione del virus in Ticino in tutte le persone”. Per questo motivo i partecipanti al test sono stati “scelti a caso, maschi e femmine, a partire dall’età di cinque anni”.

Il dottor Christian Garzoni, membro della cellula sanitaria strategica dello Stato maggiore cantonale di condotta, interpellato dalla ‘Regione’ rileva come questo test «sia importantissimo», e rinnova «l’invito a parteciparvi. Dalla popolazione il riscontro sembra buono, si ricevono segnalazioni di persone che non hanno ricevuto la lettera e che vorrebbero comunque prendere parte allo studio». Insomma, c’è ottimismo sul numero di partecipanti. Anche visto il momento delicato e considerato come il Canton Ticino sia stato il più colpito a livello nazionale. Ma cosa dovrà fare materialmente una persona scelta per il test, quali passi dovrà compiere? Innanzitutto si telefona alla hotline “per annunciare la partecipazione”. A questo primo passo “del tutto volontario” seguirà la ricezione di “una seconda lettera da parte dell’Ufficio del medico cantonale dove troverà una lista di medici: potrà sceglierne uno e prendere il primo appuntamento per il mese di maggio”.

Che sarà, appunto, solo il primo. Sono infatti quattro (maggio, agosto, novembre 2020 e maggio 2021) quelli previsti. Al primo “si dovrà firmare una dichiarazione di consenso, confermando così la partecipazione e di aver avuto tutte le informazioni sullo studio”. Il tutto “è gratuito, non c’è nessun costo a carico del partecipante”, e “in ogni momento si può decidere di non continuare lo studio”. Il come si svolgerà il test è già noto, ma viene ricordato nella lettera: “Si tratta di una piccola puntura al dito (pic) per prelevare una goccia di sangue che sarà depositata sulla striscia reattiva del test”. L'obiettivo: verificare “se la persona è stata in contatto col virus” e se ha sviluppato gli anticorpi.

Bianchi (Dss): 'Riprenderà il contact tracing' 

Presto intanto in Ticino riprenderà a pieno regime il 'contact tracing', ripristinando quanto l'autorità cantonale faceva agli inizi dell'epidemia allorché il numero di persone contagiate era piuttosto contenuto e il tracciamento era quindi praticabile. In sostanza, come avevamo ancora ricordato di recente, a chi risultava positivo al coronavirus veniva chiesto di indicare le persone con le quali aveva avuto stretti contatti nelle precedenti quarantotto ore. Per quest'ultime, informate dallo Stato maggiore cantonale di condotta, veniva disposta la quarantena: venivano poi interpellate quotidianamente per conoscere il loro stato di salute.

«Considerata l'importante diminuzione dei nuovi casi di contagio giornalieri, la cellula predisposta già all’inizio della pandemia è stata riattivata e da lunedì prossimo sarà completamente operativa - spiega, da noi interpellato, il responsabile della Divisione della salute pubblica e coordinatore del Dipartimento sanità e socialità Paolo Bianchi -. Ciò significa che i casi positivi rilevati in questi giorni vengono già contattati. Il gruppo che si occuperà del tracciamento è formato inizialmente da una decina di persone ed è coordinato dallo psicologo della Polizia cantonale: sono operatori formati – specialisti della Polizia e della Protezione civile – con una certa esperienza nel dare comunicazioni anche delicate agli interlocutori. Bisogna infatti considerare - aggiunge Bianchi - che si tratta non soltanto di stabilire i contatti più stretti del malato, bensì e soprattutto di informarli del fatto che – a seguito di questo contatto – sono invitati a mettersi in quarantena per dieci giorni. Oltre a monitorare la diffusione del virus quindi, il 'contact tracing' - evidenzia il direttore della Divisione della salute pubblica - dovrebbe permettere di interrompere le catene di trasmissione».

Per quanto riguarda la situazione epidemiologica nel cantone, tra le 8 di mercoledì e le 8 di ieri è stato registrato un solo decesso legato al Covid-19:da quando è cominciata la pandemia il totale dei morti sale così a 332. In merito ai nuovi casi di contagio, segnalano ancora Stato maggiore di condotta e Ufficio del Medico cantonale, ne sono rilevati otto: 3'253 i casi positivi cumulativi dal 25 febbraio. Nelle strutture ospedaliere dedicate alla cura dei pazienti affetti dal Covid-19, "sono attualmente ricoverate 107 persone: 94 in reparto e 13 in terapia intensiva, di cui dodici intubate".