Per il Partito comunista "se il governo non vuole un'esplosione di rabbia sociale deve porre un rimedio quanto prima"
I recenti licenziamenti all'Agie di Losone e alla Mikron di Agno non vanno giù al Partito comunista. Con un comunicato stampa, infatti, afferma come nell'emergenza Covid-19 "non è vero che siamo tutti sulla stessa barca". E rincara: "Bisogna smetterla di nascondere la testa sotto la sabbia: finché ci si appellerà ai dogmi ideologici del libero mercato a ogni costo si continuerà a trattare i lavoratori come materiale usa e getta in barba allo spirito dell' 'uniti ce la faremo' e del 'siamo tutti sulla stessa barca' di cui tanto si parla a mo' di propaganda. Se siamo tutti sulla medesima barca bisogna dimostrarlo: siamo in stato di necessità, molte libertà individuali dei cittadini sono state ridotte, va ridotta anche la libertà di sfruttare la malattia per riempire le tasche degli azionisti: se il governo non vuole un'esplosione di rabbia sociale deve porvi rimedio quanto prima".