Incontro tra Cantone e Comuni per accordare le modalità in vista dell'11 maggio: possibile deroga all'obbligo di frequenza per gli allievi di I e II elementare
Una deroga all’obbligatorietà di frequenza per gli allievi della scuola dell’infanzia e la possibilità per i Comuni oggettivamente in difficoltà, nell’adottare le direttive cantonali, di richiedere al Decs l'estensione della deroga per gli allievi dei primi due anni di scuola elementare. Sono questi i principali accordi raggiunti oggi durante l'incontro tra Cantone e Comuni, servito a definire le modalità della riapertura delle scuole comunali
"Il benessere psico-fisico dei bambini in questa situazione di crisi può essere garantito ricostruendo una quotidianità rassicurante, anche se solo parziale, all’interno della comunità scolastica", scrive il Consiglio di Stato nel suo resoconto.
I Comuni, si legge nella nota governativa, hanno riconosciuto la responsabilità cantonale nella decisione di riaprire le sedi scolastiche. In generale la maggior parte si sono detti favorevoli alla riapertura, anche se non sono mancate le voci critiche, che hanno ribadito le difficoltà pratiche che alcuni incontrano nel farlo.
Da entrambe le parti è stata salutata positivamente la possibilità per le scuole comunali di sperimentare una serie di modalità didattiche alternative. Verranno così gettate le basi per definire le modalità con cui affrontare anche il prossimo anno scolastico, tenuto conto della necessità per tutta la popolazione di convivere a lungo con il virus.
Alla video conferenza, coordinata dalla Sezione degli enti locali, hanno partecipato i Consiglieri di Stato Manuele Bertoli e Norman Gobbi, il Medico cantonale Giorgio Merlani, il Capo della Sezione degli enti locali Marzio Della Santa, alcuni funzionari cantonali e i rappresentanti dei Municipi di Lugano, Locarno, Stabio, Faido, Biasca, Melide, Vernate nonché il rappresentante dell’Associazione dei Comuni Ticinese (Act) e dell’Ente Regionale per lo Sviluppo del Luganese.