Ticino

Ticino, reati in leggero aumento nel 2019

Le infrazioni sono cresciute in media del 4,9% rispetto all'anno precedente. L'incremento più marcato (6%) è per quelli contro il patrimoni0

Foto Ti-Press
23 marzo 2020
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Cresciuti leggermente in Ticino durante il 2019 i reati contro il Codice penale e quelli contro la Legge sugli stupefacenti. Diminuite, per contro, le infrazioni alla Legge sugli stranieri. Lo rende noto il Dipartimento delle istituzioni, precisando che alla fine dell'anno il 45,8% dei colpevoli di infrazioni penali registrate nel corso dell'anno era già stato identificato. I casi più gravi registrano tassi di risoluzione entro la fine dell'anno maggiori: 6 rapine su 10 avevano un colpevole così come tutti i casi di omicidio.

Il quadro generale ticinese, fa notare in un comunicato il Dipartimento delle istituzioni, è comunque più sereno rispetto agli anni di maggiore allarme: rispetto al 2012, ad esempio, "i furti con scasso sono scesi del 55%, le rapine del 62%, i reati alla LStrI del 58%". 

 “Alcuni fatti di cronaca del 2019 hanno portato la politica e la società civile a interrogarsi sulle soluzioni da implementare per contrastare fenomeni non più abituali – commenta il Direttore del dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, citato nel comunicato –. Per impedire a bande che giungono in Ticino di effettuare furti in serie o di assalire portavalori e bancomat, occorre in primis mettere in campo la professionalità di gendarmi e inquirenti che contraddistingue la Polizia cantonale. Caratteristica questa che negli anni ha permesso di assicurare alla giustizia numerosi rapinatori e ladri tanto da raggiungere tassi di risoluzione dei reati al di sopra della media Svizzera”.

Le variazioni e le cifre

Nel complesso "la Polizia cantonale lo scorso anno ha registrato 19’877 reati (esclusi quelli alla Legge federale sulla circolazione stradale)" con un incremento medio del 4.9% rispetto al 2018, precisa il dipartimento. I reati penali sono cresciuti del 4,4%, con l'aumento più marcato per quelli contro il patrimonio (+6%), mentre sia quelli contro la vita e l'integrità delle persone, sia quelli contro la libertà personale sono cresciuti del 2%. Aumento più marcato per quanto riguarda le droghe: rispetto al 2018, lo scorso anno l'aumento è stato del 6,1%. Leggero calo, come detto, sul fronte della legge sugli stranieri, dove i reati sono scesi dell'1,1%.

La Centrale Comune d’Allarme (Cecal) "ha registrato un aumento delle chiamate – aggiunge la nota –. Sono state infatti circa 258mila rispetto alle 256mila del 2018". Gli interventi che riguardavano incidenti stradali, "in collaborazione con le polizie comunali", si sono attestati a 3’714, in flessione del 1% rispetto al 2018). Calati quasi del 10% (9%, per essere precisi) gli incarti della Magistratura, mentre i controlli di nominativi sono diminuiti del 5% (73’117 in cifra netta). Sostanzialmente stabili gli arresti: si è passati dai 857 del 2018 agli 855 del 2019. Crescita marcata (+13,8%) per i controlli sulla manodopera estera: delle 3'152 persone controllate, 61 (123 nel 2018) sono risultate non in regola e sono quindi state denunciate al Ministero pubblico; i datori di lavoro denunciati sono invece stati 25 (42 nel 2018). In questo ambito, dunque, sono diminuite le infrazioni sia in percentuale che in cifra assoluta. Gli impieghi per il mantenimento dell'ordine pubblico si sono attestati a 47 – si legge ancora nella nota, con il dispiegamento di 2’551 agenti per un costo di circa 2,8 milioni di franchi. 

Misure preventive

Il Cantone ritiene inoltre importante "intervenire sui potenziali obiettivi, aumentando la sicurezza degli edifici o riducendo il quantitativo dei soldi che circolano sul nostro territorio". Per contrastare il crimine transfrontaliero si intende "incrementare la già buona collaborazione con le forze dell’ordine italiane, migliorando e intensificando pure lo scambio d'informazioni. Negli scorsi mesi, per ulteriormente rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza del territorio, sono state organizzate le prime pattuglie miste".

Per il comandate della Cantonale Matteo Cocchi "il binomio 'Efficacia ed Efficienza' caratterizzerà i prossimi anni della Polizia cantonale a livello organizzativo e operativo". Nell’ambito della nuova 'Visione 2025' si intende infatti incrementare la capacità di analizzare la situazione per anticipare i fenomeni criminali, "garantendo in questo modo una celere reazione alle diverse sfide future che i malviventi porranno sul cammino del Corpo". Secondo la nota "dovranno quindi essere sviluppati dei centri di competenza, anche attraverso un’accresciuta digitalizzazione, con un aumento degli specialisti. Questo senza dover comunque intaccare l’attività 'generalista' di presidio del territorio e d’inchiesta, consolidandole con mezzi e personale adeguati". Per quanto riguarda invece la politica giudiziaria "bisognerà porre l’accento sul coordinamento e la collaborazione con i partner cantonali e federali, a livello interno con il Ministero pubblico e a livello esterno con fedpol e il Ministero pubblico della Confederazione". Il tutto per riuscire a contrastare la media e la grande criminalità nonché, rileva Cocchi, "i tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata".

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