Il governo vara la revisione della normativa cantonale. I finanziari sotto la vigilanza federale. Commercialisti e immobiliari: mantenuto il regime autorizzativo
“Una legge nata negli anni Ottanta, che risulta da un lato pienamente coerente con gli sviluppi legislativi federali, dall’altro attuale ancora oggi nel perseguire i suoi scopi di protezione dei clienti, rafforzando la loro fiducia in una piazza economica ticinese che deve continuare a essere stabile e funzionante, valorizzando altresì i tanti professionisti seri ivi operanti”. È con queste parole che il Consiglio di Stato conclude il messaggio riguardante la revisione della Legge cantonale sull’esercizio delle professioni di fiduciario (LFid), messaggio che ha varato ieri, come segnala in una nota. Ed è con quelle parole che invita il parlamento ad approvarlo. In Ticino l’attività di fiduciario è disciplinata per legge dal 1985 (a tutt’oggi è l’unico cantone ad avere una legge ad hoc). La normativa è stata riformata da governo e Gran Consiglio nel 2009, con entrata in vigore tre anni più tardi del nuovo testo, dopo essere stato sostanzialmente avallato dal Tribunale federale. Siamo dunque alla seconda revisione, questa volta “dettata” dall’introduzione – il prossimo 1° gennaio – di due leggi federali: quella sugli istituti finanziari (LIsfi) e quella sui servizi finanziari (LSerfi). Occorre pertanto adeguare a queste ultime la legge ticinese. Il Consiglio di Stato propone quindi di abolire il regime autorizzativo cantonale per i fiduciari finanziari (gestione patrimoniale, consulenza negli investimenti...), dato che “saranno assoggettati alla vigilanza a livello federale”, ovvero alla vigilanza della Finma: sarà infatti l’Autorità federale che sorveglia i mercati finanziari ad autorizzare l’attività. Ma il governo non si è limitato ad adattare la LFid alle imminenti disposizioni volute da Berna. Al Gran Consiglio suggerisce anche il mantenimento del regime autorizzativo cantonale per le altre due categorie di fiduciari: i commercialisti e gli immobiliari. Se il parlamento seguirà l’Esecutivo, commercialisti e immobiliari per esercitare dovranno, come oggi, essere preliminarmente autorizzati dall’Autorità di vigilanza, organo previsto dalla LFid e indipendente dall’Amministrazione cantonale.
Elaborato in seno al Dipartimento istituzioni dalla Divisione giustizia, diretta da Frida Andreotti, il messaggio prima di venir licenziato dal Consiglio di Stato è stato posto in consultazione. Diversi gli enti che il governo ha interpellato: Federazione ticinese delle Associazioni di fiduciari, Autorità di vigilanza sulle professioni di fiduciario, Organismo di autodisciplina dei fiduciari del Canton Ticino, Associazione bancaria ticinese, Camera di commercio, Camera dell’economia fondiaria, Centro studi Villa Negroni, Ministero pubblico, Tribunale d’appello, Ordine degli avvocati e Ordine dei notai, Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana, Associazione inquilini, nonché i sindacati Ocst, Vpod, Sit, Unia e Uss. “In generale la proposta di revisione della legge viene accolta positivamente dagli attori consultati, che ne postulano il mantenimento per i fiduciari commercialisti e immobiliari, riconoscendo come il testo legislativo abbia creato trasparenza e certificato la professionalità dei fiduciari, a tutto vantaggio dei clienti”, scrive l’Esecutivo. Una sola voce fuori dal coro: quella dell’Oad-Fct, l’Organismo di autodisciplina dei fiduciari, che ha chiesto l’abrogazione della LFid (vedi articolo sotto). Una legge che va invece mantenuta, afferma e ribadisce il capo del Dipartimento istituzioni. «Non è un’esigenza manifestata da questa o quella categoria, ma dalla stragrande maggioranza di quelle che sono state consultate – rileva Norman Gobbi, interpellato dalla ‘Regione’ –. La legge tutela non solo i fiduciari che operano correttamente, ma i clienti e dunque l’intera comunità. Del resto – aggiunge il consigliere di Stato – non sono mancate le sanzioni dell’Autorità di vigilanza nei confronti anche di fiduciari commercialisti o immobiliari che tali non erano, poiché privi dell’autorizzazione a esercitare. E se pensiamo ai procedimenti penali per reati finanziari, una buona fetta degli intermediari coinvolti era abusiva. L’autorizzazione inoltre certifica il possesso di titoli di studio e di competenze professionali».
Unico, tra i soggetti consultati, a chiedere l’abrogazione della Legge cantonale sui fiduciari (LFid), è stato l’Organismo di autodisciplina (Oad Fct) della stessa categoria. Reputa(va) che “la legge abbia un mero carattere protezionistico, non sia efficace ai fini della tutela del rapporto fiduciario-cliente e sia discutibile dal punto di vista della parità di trattamento tra fiduciari attivi in Ticino e coloro operanti oltre San Gottardo”, segnala il messaggio governativo. Ma l’Oad va oltre: “Al di là dei casi di persone che esercitano in Ticino abusivamente l’attività di fiduciario, i più grossi scandali finanziari emersi negli ultimi anni hanno coinvolto quasi esclusivamente persone in possesso della patente e senza che sia praticamente mai stata l’autorità a effettuare la segnalazione al Ministero pubblico”, scrivono nelle osservazioni sul progetto di modifica della LFid Massimo Tognola, presidente Oad Fct e Luca Confalonieri, segretario dello stesso organismo. Già questo, si continua, dovrebbe “essere sufficiente a dimostrare l’inutilità pratica dell’apparato di sorveglianza”.
“Parimenti ci risulta che nel 2018 sono stati emanati sei decreti di accusa a fronte di oltre 1’500 fiduciari iscritti all’albo. Un numero irrisorio – non frutto oltretutto dell’attività ispettiva – che non giustifica sicuramente l’esistenza dell’Autorità di vigilanza”, rammentano ancora Tognola e Confalonieri.
L’Organismo di autodisciplina dei fiduciari del Cantone Ticino, si spiega nel suo sito online, è un’associazione costituita il 30 marzo 1999 avente quale scopo l’offerta di servizi di assistenza e consulenza nell’ambito del rispetto della legge federale in materia di riciclaggio di denaro e ha il riconoscimento ufficiale dell’autorità federale di controllo del Dipartimento federale delle finanze dal 25 maggio 1999. Dal 2009 l’Oad Fct è inoltre riconosciuta dalla Finma quale associazione professionale abilitata al rilascio di norme di comportamento nell’ambito della gestione patrimoniale.
L’attività di sorveglianza svolta dall’autorità, aggiunge Massimo Tognola, “è mirata principalmente all’individuazione di persone o società che non sono in possesso della patente. Non si tratta di un’attività di sorveglianza, ma unicamente di un’attività ispettiva fine a se stessa”.
In pratica – si fa notare – si scovano gli abusivi, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno commesso delle violazioni. Il presidente dell’Oad Ticino ricorda infine che già oggi una grossa fetta dei fiduciari attivi soggiace anche ad altre norme di vigilanza quali quelle della Finma, degli Oad o dall’Asr (Autorità federale di vigilanza dei revisori).
Stando all’ultima indagine congiunturale banche dell’Ufficio cantonale di statistica (Ustat), gli operatori bancari sembravano aver ritrovato un certo ottimismo. Una tendenza che si riscontra già da alcuni trimestri. “Sul fronte interno gli affari con la clientela svizzera proseguono positivamente, trainati dai mercati borsistici e da mercato ipotecario”, scrive Franco Citterio, direttore dell’Abt nella nota dell’Ustat. “Meno positive sono le previsioni riguardanti la clientela straniera, soprattutto in Ticino per quel che riguarda il mercato italiano”, continua Citterio, il quale precisa che uno dei temi di fondo che stanno accendendo il dibattito pubblico riguarda il livello dei tassi d’interesse, “particolarmente basso e ormai diventato una costante dopo che la Banca nazionale ha dichiarato guerra al franco forte”. Recentemente gli ambienti bancari hanno criticato questa situazione paradossale, “ritenendo che gli effetti dei tassi d’interesse negativi stanno nuocendo non solo al mondo bancario ma anche a una buona parte dell’economia svizzera”, conclude Citterio. Alla prossima riunione di dicembre, la Bns potrebbe addirittura abbassare ulteriormente i tassi direttori che sono già in territorio negativo da alcuni anni.
Stando comunque all’indagine congiunturale dell’Ustat, negli ultimi tre mesi un numero di banche segnala un aumento della domanda da parte della clientela privata e delle imprese. Il numero di istituti bancari che dichiarano un aumento dei volumi dei servizi bancari è diminuito; rimane stabile o praticamente nullo, il numero di quelli che li vedono calare. Occupazione in leggero aumento negli scorsi mesi. Le prospettive a tre mesi sono comunque ottimiste. Gli operatori che si attendono una crescita della domanda sono in aumento e in netta maggioranza rispetto a quanto misurato nell’indagine dello scorso luglio, tendenza positiva che si osserva sia nella domanda interna sia estera.
Rispetto ai livelli d’impiego, gli istituti bancari attualmente giudicano l’occupazione come adeguata, conseguentemente si osservano poche banche che prevedono un aumento degli effettivi.