Ticino

Spesa vietata, Berna valuta la legalità della misura ticinese

Il Dipartimento federale di giustizia e polizia sta discutendo delle misure introdotte dal Consiglio di Stato ieri

In questi giorni il Consiglio di Stato invita gli over 65 a farsi aiutare da parenti e amici giovani (Ti-Press)
22 marzo 2020
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I provvedimenti decisi e comunicati ieri dal Consiglio di Stato ticinese per contenere la diffusione del contagio sollevano, secondo alcuni, interrogativi giuridici. Il divieto di recarsi a fare la spesa per gli over 65 e per chi appartiene a una categoria a rischio cozzerebbe contro l’articolo 8, sui diritti fondamentali, della Costituzione federale. Articolo secondo il quale nessuno può essere discriminato a causa, fra l’altro, dell’età. C’è però l’articolo 40 della Legge federale sulle epidemie, per cui “le autorità cantonali competenti ordinano provvedimenti al fine di impedire la propagazione di malattie trasmissibili in seno alla popolazione o in gruppi specifici di persone”. Anche per questo Berna, proprio in queste ore, sta valutando se il provvedimento ticinese sia legittimo.

Cosa possono fare i cantoni

Le misure che i Cantoni possono prendere sono: “Vietare o limitare manifestazioni; chiudere scuole, altre istituzioni pubbliche e imprese private o emanare prescrizioni concernenti il loro esercizio; vietare o limitare l’accesso a determinati edifici e aree e l’uscita dagli stessi, nonché talune attività in luoghi determinati”. Sul coprifuoco per gli ultra-sessantacinquenni il Canton Uri ha fatto marcia indietro il giorno seguente al varo del provvedimento. Anche il blocco delle attività economiche, con alcune eccezioni, decretato dal nostro governo porrebbe qualche domanda dopo che la competenza per queste e altre misure è passata alla Confederazione.

Domani se ne saprà di più

Si presume allora che prima di prendere queste ultime decisioni, fortemente restrittive dei diritti costituzionali, Bellinzona si sia consultata con Berna. Da noi contattato, il portavoce del Dipartimento federale di giustizia e polizia ha comunque confermato che la questione è al vaglio della Confederazione. Se ne dovrebbe sapere di più domani, probabilmente in concomitanza con la conferenza stampa del Consiglio federale. Va comunque detto che la situazione con cui è confrontato il Consiglio di Stato è davvero eccezionale e drammatica dal profilo sanitario. Nell’urgenza il rischio di adottare provvedimenti che potrebbero rivelarsi sproporzionati è quindi assai elevato. Compito non facile per il nostro governo. 

Vitta: 'Se aspettiamo il resto della Svizzera saremo in ritardo'

La misura che riguarda gli ultra 65enni è "nel loro interesse", ha ribadito il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta alla Rsi. "Il Ticino anticipa il resto della Svizzera di due settimane per quanto riguarda il Coronavirus. Non possiamo attendere il resto del paese per prendere misure perché saremmo in ritardo".

 

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