Venuti si candida alla vicepresidenza "contro il loro parere. Noi della direzione siamo stati fatti fuori". Sirica: "Ne ha diritto, ma la critica non mi sembra politica"
«Mi candido alla vicepresidenza del Ps contro il parere dei due nuovi copresidenti e in aggiunta al nome da loro scelto». A neanche un mese dal congresso che ha eletto alla guida del partito Laura Riget e Fabrizio Sirica, in casa socialista scoppia la prima grana. Perché Adriano Venuti, tra i membri uscenti della direzione che non sono stati riconfermati, non ci sta. E accusa: «Questo inizio del nuovo corso del partito non mi piace, sono state prese decisioni troppo alla leggera e le modalità mi lasciano parecchio dubbioso», afferma a ’laRegione’. Una candidatura, la sua, «che è un atto di responsabilità. Sono stato parte della dirigenza del nostro partito per otto anni. Anni ottimi, dove si è sempre lavorato molto bene. Per questo motivo inizialmente volevo candidarmi alla presidenza del Ps, anche perché ancora prima che Righini annunciasse la propria intenzione di non ripresentarsi Sirica era già pronto a farsi avanti: un’ambizione sconsiderata, anche se poi li ho sostenuti». Una candidatura, quella di Venuti, che non si è concretizzata perché «sono emersi anche altri nomi, e ho scelto di sostenere una linea politica a me più vicina ritirandomi». E se ora la volontà è quella di farsi eleggere dal Comitato cantonale alla vicepresidenza, è perché «non ho visto cambiamenti e trovato solo conferme. I nuovi presidenti vogliono far tabula rasa di quella che era la vecchia direzione, i vecchi membri non sono neanche stati informati delle intenzioni finché non è arrivata la convocazione del Comitato cantonale: un po’ di eleganza vorrebbe che se non mi vuoi più in direzione mi telefoni e mi informi». Insomma, «nessuna comunicazione, finché non abbiamo addirittura saputo che la nuova direzione sarebbe stata votata online visto che per il coronavirus il parlamentino non si ritroverà».
«Quando l’ho chiamato per comunicargli che i criteri con cui abbiamo scelto la nuova direzione non portavano al suo nome, gli ho anche chiesto di rimanere vicino e collaborare. In tutta risposta si candida alla vicepresidenza», commenta amaro il copresidente Fabrizio Sirica da noi interpellato per una replica. Che aggiunge: «Mi sembra che non abbia accettato la nostra decisione. Se la critica è sul piano politico, sono pronto a discutere di tutto. Se invece è una questione personale è legittimato a candidarsi, e il Comitato cantonale sceglierà». Il profilo di Venuti, quindi, non rispetta i criteri. Che Sirica elenca: «Uno è la precisa competenza su un tema, non vogliamo una direzione da chiacchiere da bar: abbiamo delineato otto competenze, da affidare a otto membri. Il secondo è la parità, saranno 4 donne e 4 uomini. E la rappresentanza regionale, capillare». In più c’è la questione del rinnovamento: «Non avrebbe avuto senso continuare come prima se vogliamo cambiare, anche a livello di direzione».
Sulla votazione online per la direzione, il copresidente infine spiega: «Si è deciso all’unanimità di procedere in questa direzione perché l’operatività del partito non può fermarsi: abbiamo una serie di dossier aperti da delegare ai membri della direzione, non possiamo aspettare settimane o mesi. Ci affidiamo a una piattaforma professionale che fa il voto online, con il coordinamento di un informatico. Ma è importante sottolineare che il Comitato cantonale con i suoi 145 membri con diritto di voto, dovrà avallare questo tipo di voto: se ci diranno che non va bene, il voto sarà annullato».