Ticino

Commissione culturale, anche Silvia Torricelli lascia

L'ex magistrato dei minorenni rinuncia alla vicepresidenza. E in una lettera al governo lamenta l'eccessivo dirigismo della Divisione del Decs

19 dicembre 2019
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Non si placano le polemiche in seno alla Commissione culturale consultiva. Dopo le dimissioni di Aurelio Sargenti di cui abbiamo riferito lo scorso 7 dicembre, anche la neo vicepresidente Silvia Torricelli, già magistrato dei minorenni del Cantone Ticino, ha lasciato la Commissione. Non si tratta di vere e proprie dimissioni, ma di una ‘non accettazione’ del nuovo incarico propostole praticamente a sua insaputa. E qui bisogna fare un passo indietro.

Ricordiamo che la Commissione culturale viene rinnovata ogni quattro anni e rispecchia le diverse sensibilità politiche e sociali del Cantone. Non è un mistero l’appartenenza politica di Silvia Torricelli alla Lega dei Ticinesi, avendo partecipato negli scorsi anni alla corsa per il Consiglio di Stato proprio per questo movimento e sedendo attualmente nel Municipio di Collina d’Oro sempre per la Lega. Questo per dire che oltre alle competenze dei singoli, il Consiglio di Stato per la nomina tiene conto anche dell’appartenenza politica degli stessi. Lo sappiamo, somiglia molto al manuale Cencelli di democristiana memoria, ma è un sistema come un altro per decidere ‘democraticamente’ la composizione di un consesso pubblico. La signora Torricelli, come prima di lei, Aurelio Sargenti, già direttore del Liceo Lugano 2, si è sentita esautorata. La nomina alla vicepresidenza (funzione inesistente fino allo scorso 20 novembre), senza l’attribuzione di una presidenza di una sottocommissione settoriale, è stata di fatto una promozione per rimuoverla: ‘promoveatur ut amoveatur’, dicevano i latini o chi oggi parla bene.
La diatriba sulle nomine è finita pochi giorni fa sul tavolo del Consiglio di Stato. Silvia Torricelli ha scritto una lettera a tutti e cinque i consiglieri di Stato lamentando di «non poter più accettare una situazione che perdura da oltre due anni, segnatamente il fatto di essere membro della Commissione senza mansioni specifiche, ovvero ‘senza portafoglio’».

Nei primi sei anni, infatti, Silvia Torricelli, insieme ad altri tre commissari, si è occupata dell’esame di tutte le richieste di sussidio che non erano di competenza di una sottocommissione specifica (‘Varia’). Con il cambio al vertice della Divisione cultura e l’arrivo di Raffaella Castagnola, tali pratiche sono state attribuite a una sottocommissione neocostituita denominata Far (Festival, associazioni e riviste). Di colpo le uniche tre commissarie sono state esautorate, senza preventiva consultazione, dai compiti che fino ad allora avevano portato avanti.
La creazione di una nuova sottocommissione rientra nelle competenze del Dipartimento competente (in questo caso il Decs, Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport) diretto da Manuele Bertoli. Ma di punto in bianco e in corso del loro mandato istituzionale, si è privato commissari esperti del loro ‘portafoglio’, lamenta Silvia Torricelli nella lettera di rinuncia. Il mandato – fa notare ancora Torricelli – è conferito dall’intero Consiglio di Stato, ma ‘svuotato’ per decisione del solo capo Dipartimento.

Non è più rappresentativa

A nulla sono valse le rimostranze dell’intero plenum della Commissione culturale consultiva e i due incontri con Manuele Bertoli. «Continuare a far parte di questa commissione con il ruolo di membro ‘foglia di fico’ in ossequio alla sola rappresentanza politica, non fa parte della mia natura», continua ancora Silvia Torricelli che considera questo modo di procedere «svilente non solo per il mio partito che rimane pur sempre quello di maggioranza relativa di questo cantone e che non sarà più rappresentato nella Commissione cultura». Si pone quindi anche un problema politico che dovrà essere affrontato dal Consiglio di Stato. La commissione è attualmente incompleta.

Infine Torricelli spezza una lancia a favore del professor Aurelio Sargenti, di altra appartenenza politica, ma ritenuto il presidente naturale della Commissione per competenza ed esperienza, avendo esercitato di fatto la funzione di vicepresidente per otto anni. Alla presidenza è stata nominata Manuela Kahn-Rossi, neo commissaria.