Il Sindacato indipendente degli studenti e apprendisti lancia una petizione che chiede al governo ticinese di sospendere il progetto e riaprire le discussioni in merito
Non piace al Sindacato indipendente degli studenti e apprendisti (Sisa) la riorganizzazione della griglia oraria degli studi liceali presentata dal Dipartimento dell'educazione, dello cultura e dello sport (Decs) durante lo scorso mese di maggio. Chinatosi nuovamente sul tema in occasione della riunione di domenica a Lugano, il Sisa ha deciso di lanciare una petizione dal titolo "Nuova griglia orario: dalla padella alla brace"?, che chiede alConsiglio di Stato la sospensione del progetto e la riapertura della discussione in merito.
Per il Sisa, come già segnalato a più riprese dal mondo scolastico (si veda la recente presa di posizione adottata dal Forum delle associazioni magistrali e della scuola), nell’elaborazione del nuovo piano settimanale del liceo "è mancato un vero coinvolgimento di coloro che fanno e vivono la scuola tutti i giorni. Tutto ciò – si legge ancora nella nota – senza considerare il fatto che per alcuni di loro, e in particolare per gli studenti, le conseguenze saranno tutt’altro che indifferenti: la nuova griglia prevede infatti un considerevole aumento del numero di ore settimanali, l’anticipazione alla fine della quarta media della scelta dell’indirizzo di studio, un’importante redistribuzione delle materie sull’arco del quadriennio, ecc. Vi è quindi il concreto rischio di passare dalla proverbiale padella (il liceo attuale, certo non privo di difetti) alla brace (il liceo futuro, potenzialmente ancor peggiore), senza che vi sia nemmeno stata la possibilità di discuterne: né concedere due mesi scarsi alla fine dell’anno per rispondere alla consultazione, né presentare alle assemblee studentesche il contenuto della riforma a giochi ormai già fatti possono essere infatti considerati dei veri tentativi di aprire un confronto con la comunità scolastica".
Nelle prossime settimane, il Sisa si attiverà quindi in tutti i licei del Cantone per raccogliere le firme delle studentesse e degli studenti "che vogliono avere il tempo di approfondire la riforma ed esprimere il proprio parere al riguardo, per riaprire un vero dibattito sul futuro del liceo ticinese e sulle sue priorità".