Manuele Bertoli presenta i futuri cambiamenti nel mondo scolastico. “In aiuto dei bisogni degli allievi, e per migliorare le condizioni dei docenti”
“I no non risolvono alcun problema”. E quindi, bocciato dal popolo il credito per la sperimentazione della riforma "La scuola che verrà", il Dipartimento educazione, cultura e sport - spiega in conferenza stampa il direttore Manuele Bertoli - ha lavorato a “un progetto meno innovativo, ma che comunque affronta di nuovo temi che si ricorrono da anni”.
E allora, con un messaggio approvato dal Consiglio di Stato mercoledì scorso e presentato oggi in conferenza stampa, “si è ripreso un discorso con concetti chiari e definiti”. A partire dalla riduzione del numero massimo di allievi per classe alle elementari e alle medie, che scenderà a 22. Decisione, questa, che porta di conseguenza a un aumento delle sezioni: 55 in più per le scuole elementari, 13 per le scuole medie.
Novità in vista anche per le scuole dell’infanzia, dove l’orario non stop dei docenti - “logorante, volevamo migliorare le loro condizioni”, afferma Bertoli - vedrà l’inserimento di pause durante l’insegnamento e parziali codocenze: “ci sarà un docente di appoggio che per parte della settimana aiuta il docente con un occhio di riguardo sia ai bisogni individuali e all’accompagnamento degli allievi, sia in aiuto appunto al docente” rileva il direttore del Decs. Insegnanti di appoggio che saranno “cantonalizzati”, viene spiegato. Sia per “avere maggiore mobilità interna alle regioni per coprire con più efficacia i bisogni, sia per alleggerire i Comuni”.
Dall’anno scolastico 2020/2021 (per gli altri provvedimenti l’entrata in vigore è fissata per l’anno scolastico 2021/2022) si avranno anche più laboratori alla scuola media: due ore per italiano in prima classe, due ore per matematica in prima e seconda classe e, per quanto riguarda il tedesco, sono previsti laboratori in seconda media. Non è stato toccato il tema dei livelli, annota Bertoli: “Un tema ancora pendente per quanto ci riguarda, e che torneremo ad affrontare in maniera separata rispetto a questi provvedimenti”.
I costi? A regime queste novità, viene calcolato un orizzonte al 2024, costeranno 17.4 milioni per il Cantone e 800mila franchi per i Comuni. Risorse dedicate alla scuola - altri 15 milioni sono dedicati alla socialità - dalla parte cosiddetta “sociale” della nuova Riforma fiscale presentata dal Consiglio di Stato lo scorso 10 luglio.
L’auspicio di Bertoli è che presto il Gran Consiglio dia il proprio via libera.