'Raccolgono quantità importanti e ritornano in Italia senza neppure consumare un caffè'. La proposta del deputato Udc riprende un atto parlamentare di Marco Chiesa.
Introdurre una tassa per i fungiatt stranieri. È la proposta del deputato Piero Marchesi, che con una mozione chiede al governo di applicare una tariffa unicamente ai raccoglitori di funghi provenienti dall’estero mediante modifica della legge attuale. “Molti cittadini residenti nella vicina Italia – scrive il granconsigliere e presidente cantonale dell'Udc – giungono alle prime ore dell’alba sulle montagne e nei boschi ticinesi, raccolgono quantità importanti di funghi e ritornano al proprio domicilio senza neppure consumare un caffè in un esercizio pubblico. Nessuno li obbliga a farlo, certamente, ma neppure il Ticino a permettere loro la raccolta gratuita”. Marchesi sottolinea inoltre che, a differenza del Ticino, “in molte Regioni italiane di confine è obbligatorio un permesso rilasciato dalle Autorità preposte.
“Ogni anno – si legge ancora nella mozione del sindaco di Monteggio – il periodo estivo riaccende la discussione sul tema raccolta funghi. La passione colpisce i ticinesi e anche molti cittadini residenti all’estero che si recano in Ticino perché trovano una regione con boschi e montagne bellissime, che generalmente permettono una buona raccolta. In questi periodi la frequentazione della montagna e dei vari boschi è molto alta e non sempre il rispetto della natura è una conseguenza naturale. Le regioni periferiche, con le loro strutture di accoglienza del turismo (ristoranti, bar e alberghi) ben poco beneficiano di questo andirivieni di persone e mezzi, la frustrazione è facilmente riscontrabile discutendo con le persone e gli attori economici locali”
Marchesi pone poi l'accento sui controlli: “se paragonati al vicino Cantone dei Grigioni – scrive ancora Marchesi – in Ticino sono apparentemente poco presenti, questa è una mancanza dello Stato che ha invece il compito di prevenire e sanzionare gli abusi”.
La mozione del deputato Udc riprende, con lo stesso titolo, quella del 2014 del collega di partito Marco Chiesa. Il 13 ottobre 2015 il Consiglio di Stato aveva licenziato il messaggio proponente una modifica della legge sulla raccolta dei funghi (LFu), riprendendo in parte gli intenti della mozione dell'attuale Consigliere nazionale.
“L’ipotesi di una tassa per la ricerca di funghi d’importo più elevato, a carico dei soli non domiciliati – scrive il Consiglio di Stato –, non può invece essere presa in considerazione, perché manifestamente lesiva dei principi di proporzionalità (cfr. art. 36 cpv. 3 Cost.) e della parità di trattamento (art. 8 Cost.). L’esenzione dei domiciliati dalla tassa di cancelleria può per contro ancora essere giustificata, in ragione della sua modicità e del fatto che copre oneri amministrativi contenuti, in ogni caso finanziati dai domiciliati mediante le imposte correnti.”
Secondo Marchesi, “si può dunque affermare che una tassa per la raccolta funghi per i residenti all’estero sia applicabile, come lo sia pure l’esenzione per i residenti in Ticino in quanto contribuenti”.
Di seguito le richieste al Consiglio di Stato: