Bocciata la proposta Udc di istituire una tassa 'ad hoc'. Con la mozione ripresa da Galeazzi solo la Lega
Niente da fare, neanche stavolta, per l’istituzione di un patentino per i ‘fungiatt’ stranieri. La proposta contenuta in una mozione dell’ex granconsigliere Udc Piero Marchesi e ripresa dal collega di partito Tiziano Galeazzi non ha fatto breccia in Gran Consiglio.
“Il problema di fondo è la discriminazione: possiamo fare una legge che difende ticinesi e svizzeri contro gli italiani? In tutti questi anni la risposta è sempre stata di no, il bosco è accessibile liberamente” rileva il relatore del rapporto di maggioranza Carlo Lepori (Ps), chiedendo di bocciare la proposta di istituire una tassa ‘ad hoc’ per i non residenti in Svizzera e un’autorizzazione limitata. “Bisognerebbe prendere atto di ciò, le limitazioni sono ammesse se c’è un problema: un fungo magari raro è protetto, dove non ce n’è bisogno vale il principio generale che l’accesso è libero anche per la raccolta di frutti naturali come funghi e bacche”. Per la relatrice del rapporto di minoranza Lara Filippini (Udc), “i nostri boschi vengono presi d’assalto anche da coloro che vengono all’alba da oltreconfine, forti del fatto che i controlli sono assai rari. Non c’è nessun riscontro positivo per la nostra economia locale, non viene consumato neanche un caffè”. Quindi “occorre istituire questa tassa per coloro che arrivano dall’estero”.
È semaforo rosso alla proposta, però. Con il rapporto di maggioranza si schiera Sabrina Gendotti (Ppd): “Il governo non intende chinarsi sul tema nuovamente, questo è un dibattito inutile. Attualmente ci sono le basi legali che tutelano sia i boschi sia i funghi, e sono previsti sia una quantità massima di raccolto, sia il divieto di raccogliere certi funghi protetti”. Henrik Bang (Ps) annota sibillino: “L’Udc ha mostrato una nuova sensibilità ambientale e me ne compiaccio da uomo di bosco: anche io sono irritato dal comportamento di alcuni raccoglitori. Ma esiste un solido quadro normativo a protezione, e non è assolutamente detto che il ticinese che nasce in Ticino con passaporto svizzero sia esperto di funghi e infallibile”. Con il rapporto di Lepori si schiera anche il Plr: per Paolo Ortelli “se ripensiamo a questi drammatici mesi questa frontiera rivendicativa dovrebbe farci arrossire. Una considerazione netta, lo so. Ma da qui il sostegno senza riserve alla bocciatura della proposta”. Pollice verso anche da Verdi e Mps.
A favore di questa tassa Fabio Badasci (Lega): “È una proposta sensata e più che ragionevole a difesa del nostro territorio. Non si tratta né di razzismo né di discriminazione”. Con lui Edo Pellegrini (Udc): “La mozione tiene conto dell’ambiente perché si limiterebbe l’afflusso dall’Italia. Oltretutto serve reciprocità: noi dobbiamo fare il patentino per andare in Italia e loro no per venire qui?”. Con 44 favorevoli, 25 contrari e 5 astenuti si è sancito che per il patentino ‘ad hoc’ si aspetterà ancora.