La proposta del Partito socialista al Consiglio di Stato dopo aver constatato che in 12 anni la situazione non è nettamente cambiata.
Almeno il 30% di donne ai vertici di amministrazioni, aziende e commissioni pubbliche e parapubbliche. È quanto propone in una mozione il gruppo parlamentare socialista in Gran Consiglio dopo aver constatato come "anche nell'Amministrazione cantonale la quota di donne tra i funzionari dirigenti rimane molto debole, pur segnando una lenta progressione".
Dal 2005, quando la percentuale era del 7,5%, la situazione è evoluta fino a far registrare un 17,8% nel 2017. Troppo poco. Una questione "urgente da affrontare per il futuro della nostra società", scrivono i deputati socialisti, che propongono quindi al Consiglio di Stato di presentare un messaggio che "introduca le necessarie modifiche legislative atte ad assicurare una presenza di almeno il 30% per il sesso svantaggiato a livello di consigli di amministrazione e di direzione delle aziende e degli enti cantonali, a livello di consigli di amministrazione e di direzione di aziende ad importante partecipazione cantonale, a livello di consigli di amministrazione e di direzione di enti sussidiati in modo importante dal Cantone, a livello di funzionari dirigenti nell'Amministrazione cantonale, nelle commissioni nominate dal Consiglio di Stato".
Esempi di tali norme, indica l'atto parlamentare, sono presenti nel Cantone di Basilea Città e nella città di Zurigo.
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