Dopo l'Acr, un'interrogazione delle deputate Tamara Merlo e Maristella Patuzzi (Più Donne) al Consiglio di Stato: 'Le donne sono adatte per fare parte di un CdA'
"Quante sono le donne nei consigli d’amministrazione?". La domanda giunge sul tavolo del Consiglio di Stato tramite un'interrogazione delle deputate Tamara Merlo e Maristella Patuzzi (Più Donne), a seguito della seduta di Gran Consiglio di lunedì scorso in cui è stata rinviata la trattanda relativa alle nomine dei membri del consiglio d’amministrazione (CdA) dell’Azienda cantonale dei rifiuti (Acr) perché uno dei nominativi proposti è stato ritenuto inopportuno. Ma per Merlo e Patuzzi, oltre al nome controverso, la questione è anche un'altra: i candidati per il CdA sono cinque uomini e zero donne. "Siamo più che convinte che il nostro Governo sia cosciente del fatto che metà della popolazione ticinese è composta da donne – affermano le deputate di 'Più Donne' –, che anche le donne hanno accesso agli studi ormai da alcuni anni e che in numero consistente le donne svolgono pure professioni di alto livello, tali da renderle adatte e qualificate per far parte di un CdA".
Le deputate della lista Più Donne rivolgono pertanto le seguenti domande all’indirizzo del Consiglio di Stato:
1. il Consiglio di Stato tiene conto di una equilibrata rappresentanza femminile in seno ai CdA per cui è chiamato a sottoporre dei nomi?
2. In sede di scelta dei nominativi, quali sono i criteri che ispirano il Consiglio di Stato?
3. Come valuta il Consiglio di Stato la presenza di donne nei CdA di aziende pubbliche e parapubbliche?
4. Quante sono le donne nei suddetti CdA? Che percentuale rappresentano rispetto agli uomini?
5. Quali reputa che siano i motivi di una (eventuale) sotto-rappresentanza femminile nei CdA di aziende pubbliche e parapubbliche?
6. Come intende agire il Consiglio di Stato per riequilibrare una situazione in palese contrasto con i principi di parità che informano il nostro stato di diritto?