Le analisi sulla qualità dell'acqua nei laghi Ceresio e Verbano evidenziano l'ottima qualità dell'acqua di qua e di là dal confine. Con qualche eccezione...
Le due facce delle acque del Ceresio lombardo: quella comasca dice che è un lago da bere, in cui tuffarsi senza problemi, anche alla foce del torrente Telo, a Claino con Osteno; mentre quella varesina, a Porto Ceresio, è da evitare (e la cosa non sorprende). Decisamente meglio a Lavena Ponte Tresa e a Brusimpiano. Questa, in breve, l’istantanea scattata al termine dell’annuale campagna di monitoraggio della Goletta dei laghi di Lega Ambiente, che nei giorni scorsi ha presentato il bilancio definitivo dei controlli che hanno riguardato i principali laghi italiani, fra cui il Verbano e il Ceresio, che in comune hanno le acque internazionali.
Sul lago di Lugano ottima la situazione a Campione d’Italia, Valsolda, Porlezza, e, per la prima volta, anche a Claino con Osteno. Pessima a Porto Ceresio come succede da molti anni. Una situazione che ha fatto scorrere fiumi di inchiostro e alimentato feroci polemiche da parte del Consiglio di Stato, che anni addietro era arrivato al punto di manifestare l’intenzione di bloccare i ristorni dei frontalieri. A Porto Ceresio i problemi sono originati dall’immissione nel lago del Rio Bolletta, che raccoglie acque non completamente depurate dei comuni a monte.
Insomma, continua ad essere evidente l’inadeguatezza del depuratore di Quasso al Monte. Anche se qualcosa si sta muovendo. Infatti con il progetto Interreg Italia-Svizzera A.C.Qu.A.Ceresio (azione di cooperazione della qualità delle acque del lago Ceresio), cui partecipano anche il Dipartimento del territorio e la Supsi. Progetto, finanziato con circa 2 milioni di euro stanziati dall’Unione europea e 240mila franchi dalla parte svizzera, che ha l’obiettivo di completare le azioni di risanamento del Lago di Lugano. Attualmente si è alla fase di studio, mentre i lavori dovrebbero iniziare nel 2021. Infine le acque del lago Verbano, sia sulla sponda lombarda che su quella piemontese, sono ottime. L’unica criticità è stata accertata a Germignaga, nel luinese.
Qualità ottima anche in territorio ticinese. Ne dava notizia il Laboratorio cantonale alcuni giorni fa, facendo riferimento alle analisi svolte in luglio sugli 83 punti di monitoraggio presenti sui laghi Vebano, Ceresio e Astano nonché sui corsi d’acqua Ticino/Moesa, Verzasca e Maggia. I risultati delle verifiche confermano come le acqua di balneazione sul territorio ticinese siano costantemente su alti livelli di qualità. Ciò non esclude che possano verificarsi episodi puntuali di inquinamento. In ogni caso la situazione è costantemente monitorata e può essere consultata sul sito dell’Osservatorio ambientale della Svizzera italiana (www.oasi.ti.ch), dove si apprende che attualmente in tutti i punti di controllo “non è da attendersi una minaccia per la salute”.
A volte il piacere della nuotata – precisa comunque il Laboratorio – può essere guastato dalle dermatiti che possono comparire una volta rientrati a riva, è la cosiddetta ‘dermatite del bagnante’, contraddistinta da pustole pruriginose causate dalle cercarie, ossia parassiti delle anatre. Verso fine luglio è stata segnalata la loro presenza in alcune zone del Verbano (delta della Maggia e Tenero-Minusio). Solitamente questo tipo di dermatite non necessita di cure mediche: in caso di fastidio basta rivolgersi al farmacista e trattare le zone colpite con compresse fredde o con lozioni contro il prurito.