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‘Simile’, c’è un’app per la salvaguardia dei laghi

Oltre al normale monitoraggio, anche i cittadini potranno annunciare le presunte anomalie riscontrate nel Ceresio, nel Verbano e nel Lario

Il Ceresio,un 'malato che sta guarendo'
(Ti-Press)
20 agosto 2020
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'Simile Monitoraggio Laghi'. È questo il nome dell'applicazione che vuole contribuire alla salvaguardia delle acque dei laghi Ceresio, Verbano e Lario. Chiunque – anche i cittadine a spasso sulle rive – potrà fare la propria parte, segnalando presunte anomalie. L'applicazione per smartphone (al momento disponibile solo per dispositivi Android, entro fine anno anche per Ios) permetterà così agli utenti di visualizzare contenuti sulla mappa interattiva, comunicare attraverso fotografie e altre informazioni l'oggetto della loro osservazione (presenza di alghe, schiume o rifiuti), inviare le misure di alcuni parametri dell'acqua (trasparenza e temperatura). Ma non solo: si potrà altresì conoscere l'ambiente del lago e gli organismi che lo abitano attraverso un glossario e, infine, rimanere aggiornati sulle iniziative ambientali in programma sul proprio territorio. I dati raccolti attraverso l'applicazione saranno integrati con quelli provenienti dalle immagini satellitari e dai sensori installati sulle boe al fine di ottenere un miglior quadro conoscitivo dello stato del lago. 

L'app è sviluppata dal Politecnico di Milano con il supporto del Water Research Institute del Cnr Irsa (l'Istituto di ricerca sulle acque) e di Arpa Lombardia (Azienda regionale per la protezione dell'ambiente) all'interno delle attività di Citizen Science del progetto Simile. Si inserisce, inoltre, nei progetti di Cooperazione tra Italia e Svizzera di Interreg. Per questo motivo, tra i partner, ci sono anche la Supsi (Scuola universitaria della Svizzera italiana) e il Dipartimento del Territorio. Conferma che giunge anche da Mauro Veronesi, capo dell'Ufficio della protezione delle acque e dell'approvvigionamento idrico: «Dal nostro punto di vista 'Simile' si prefigge di mettere a punto dei sistemi di monitoraggio online, con dei sensori che misurano in tempo reale dei parametri che per noi sono importanti. Parametri che danno un'idea di come stia il lago e che ci consentano di reagire qualora ci fossero dei problemi». Questo tipo di lavoro, oltre tutto, si inserisce nelle opere che conduce la Cipais, la Commissione internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere.

Per quel che concerne il Ceresio, si provvede già con un «monitoraggio standard (dal 2008 se ne occupa la Supsi su mandato del Cantone) con prelievo di campioni e analisi». Ora, da parte dell'Ufficio della protezione delle acque e dell'approvvigionamento idrico, si vorrebbe «entrare un po' più nel dettaglio e andare a vedere quello che succede nei golfi» del lago. Anche perché – fa presente Veronesi – «dai golfi si prende sempre più spesso l'acqua potabile». Basti pensare, a tal proposito, che «Lugano ha già due captazioni importanti (quella delle Ail e quella di Paradiso, ndr)» e, come ben noto, nel Mendrisiotto si sta sviluppando l'acquedotto regionale a lago. Il progetto 'Simile', dunque, potrà essere «un buon test» per valutare come meglio implementare le analisi nei golfi cosiddetti secondari, ma sempre più di fondamentale importanza per l'approvvigionamento idrico della popolazione.

Un lago 'in via di guarigione'

Oltre alle analisi che già si svolgono, grazie all'app e ai cittadini si potrà dedicare ancora più attenzione ai tre laghi. Particolare attenzione sarà oltremodo concentrata sul Ceresio che, si sa, non ha goduto di ottima salute. Ma come sta ora? «È un malato in via di guarigione» commenta Veronesi. Uno dei problemi che lo attanaglia maggiormente è quello legato all'eutrofizzazione. «Ha ricevuto e riceve tutt'ora, seppur in misura minore, dei carichi di nutrienti  eccessivi, che non riesce a smaltire – analizza l'interlocutore –. Si parla in particolare del fosforo che causa una crescita di alghe eccessiva». Volendo trovare una metafora, il Ceresio è «un lago grasso che è stato sottoposto a cura dimagrante e adesso gli effetti di questa cura di vedono. Infatti le acque sono molto più trasparenti, ci sono meno fioriture algali e meno schiuma rispetto al passato». 

Colpisce l'occhio inoltre, nel periodo estivo, la colorazione vivace del lago. «Esteticamente è carino – osserva Veronesi –. Però è sintomo di un lago che non è ancora guarito completamente. È ancora presente una produzione di alghe eccessiva e questo, a cascata, provoca tutta una serie di problemi. Come ad esempio la mancanza di ossigeno sul fondo, nonché lo sviluppo di sostanze come i solfuri». Ad ogni modo, rassicura, «siamo sulla via del recupero del lago. Il malato sta lentamente guarendo».