Un'iniziativa del Ps chiede di limitare le tariffe per i giovani, così da incentivare l'uso e prendere buone abitudini da mantenere anche da adulti
Non basta chiedere ai giovani di utilizzare di più il trasporto pubblico. Occorrono misure per incentirvarne l’uso, che devono giocoforza passare anche dalla riduzione del costo del biglietto. A sollecitare una modifica di legge è Anna Biscossa del Ps, con un’iniziativa parlamentare sottoscritta da altri 16 deputati in cui si propone di ridurre le tariffe per gli utenti fino ai 25 anni di età. Ridurre, e non rendere gratuiti (come invece sollecita la petizione consegnata al Gran Consiglio dai giovani in occasione del primo sciopero del clima a marzo), e questo perché lo scopo dev’essere quello “di ricordare ai fruitori che comunque anche il trasporto pubblico genera ricadute ambientali che hanno un impatto sul clima”. Perciò un contributo alla causa va comunque preteso anche dai più giovani, valutano i firmatari, che propongono di limitare le tariffe per gli utenti under 25 al 5% del costo a carico degli utenti del trasporto (oggi il loro contributo è pari a circa il 20%, stando ai firmatari dell’iniziativa). “Questo non solo avrebbe un effetto immediato e tangibile – si legge nel testo dell’iniziativa –, ma anche prospettico perché l’abitudine ad utilizzare i mezzi di trasporto pubblico sarà ragionevolmente mantenuta anche in età adulta”.