Ticino

60 milioni di credito quadro per l'edilizia

Arriva lo ‘sblocca progetti’. 11 su 16 riguardano l'edilizia scolastica. Ad Agno e Mendrisio i comparti scolastici si rifaranno ex novo

Ti-Press
23 marzo 2019
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Ampliamento o rinnovo di scuole, palestre e biblioteche, nonché interventi su edifici in funzione di una loro diversa destinazione. Arriva lo ‘sblocca e velocizza progetti’: il Consiglio di Stato ha varato un credito quadro di 60 milioni, per il periodo 2020-2023, volto a finanziare “le procedure di concorso e la progettazione di opere nell’ambito della logistica dello Stato”. Sull’importo, e dunque sul messaggio licenziato l’altro ieri dal governo, dovrà ora pronunciarsi il parlamento, e meglio il Gran Consiglio che scaturirà dalle urne del 7 aprile. Sedici i progetti – la maggior parte dei quali legati all’edilizia scolastica (vedi sotto) – interessati dal credito quadro. E che “comporteranno un investimento complessivo, a conclusione delle opere previste, valutato attorno ai 500 milioni di franchi”, indica il Consiglio di Stato in una nota. Mezzo miliardo, una somma rilevante se si considera anche che il patrimonio immobiliare dello Stato ammonta a circa due miliardi di franchi, come ricordava un recente rapporto stilato dal liberale radicale Alex Farinelli per conto della commissione parlamentare della Gestione.

Dove gli interventi e quali i progetti prospettati? Di seguito la lista fornita dal governo: “Acquarossa: ampliamento e rinnovo scuola media; Agno: comparto scolastico (nuovo liceo, sostituzione scuola media e realizzazione spazi comuni – palestre, biblioteca, aula magna, refezione); Barbengo: nuove palestre e sostituzione scuola media; Bellinzona: comparto Torretta – tripla palestra e parcheggio; Bellinzona: restauro villa Turrita e nuovo stabile amministrativo; Biasca: ampliamento e rinnovo Centro professionale; sostituzione scuola media; Cevio: rinnovo scuola media; Chiasso: nuove aule speciali scuola media; Gordola: nuove palestre e completamento rinnovo scuola media; Lodrino: ampliamento e rinnovo scuola media; Mendrisio: comparto scolastico (nuovo liceo, ampliamento e rinnovo scuola e media, nuove palestre, nuova Scuola professionale artigianale e industriale, nuovi spazi comuni, sistemazione esterna); Osc, nuova mensa e formazione piazza; Rancate: pinacoteca Züst; Savosa: rinnovo liceo e palestre; Torricella-Taverne: carcere femminile”.

Un importo globale per velocizzare

Il varo, all’indirizzo del Gran Consiglio, di un credito quadro di progettazione per opere pianificate nel corso di un periodo pluriennale, sottolinea l’Esecutivo, “è una nuova modalità decisionale e di pianificazione degli investimenti logistici”. Una nuova modalità proposta del Dipartimento finanze ed economia, sottoscritta dal governo e presentata anche alla commissione della Gestione, “che ne ha riconosciuto l’interesse”.

Una nuova modalità decisionale il cui obiettivo è di “snellire le procedure che portano alla realizzazione di opere pubbliche” – ciò ovviamente nel rispetto delle competenze del Gran Consiglio e del Consiglio di Stato – e quindi di “ridurre i tempi per l’avvio della fase realizzativa dei singoli progetti”. In pratica, il credito quadro “sostituisce i singoli crediti di progettazione”.
Con un’unica richiesta di credito al Gran Consiglio e sempre che questo dia luce verde, sarà quindi possibile dare inizio contemporaneamente “a una serie di progetti, accelerando la fase di progettazione”. I crediti di realizzazione, precisa l’Esecutivo, “saranno in seguito richiesti con messaggi governativi specifici per ogni progetto e basati sul volume di appalti pubblicato”.

Torniamo ai 60 milioni. Il credito quadro in questione, annota il governo, oltre a fornire al Gran Consiglio “una visione complessiva” delle opere pianificate, permetterà “di organizzare i necessari concorsi di progettazione e lo svolgimento delle attività di progetto fino alla fase di appalto per una serie di opere”, di cui si prevede l’inizio della progettazione “nel periodo 2020-2023”.

Vitta: "Ora gli immobili". Bertoli: "Necessità già accertata"

Sessanta milioni di credito quadro. Una somma «sicuramente importante, perché abbiamo deciso investimenti di una certa rilevanza», osserva da noi raggiunto Christian Vitta, direttore del Dipartimento finanze ed economia. Ma, soprattutto, «è importante il fatto che queste opere, ad oggi solo sulla carta, possano essere messe in cantiere in una fase in cui il settore dell’edilizia potrebbe rallentare». E quindi lo Stato «darebbe una spinta» al settore: «Se l’ente pubblico ha investimenti da mettere in campo, e lo può fare dando una mano, è ovviamente motivo di soddisfazione anche per noi». Sessanta milioni chiesti al Gran Consiglio con lo strumento del credito quadro, «un nuovo modo di affrontare questo tipo di investimenti e che dovrebbe migliorare la tempistica. Succede già con le strade, ora lo facciamo con gli immobili. La nostra idea è di usare questo metodo anche in futuro, chiaramente dobbiamo valutarne l’impatto con questo primo provvedimento».
Afferma a sua volta il direttore del Dipartimento educazione cultura e sport Manuele Bertoli: «In questo quadriennio su circa un miliardo di franchi pianificati, si sono spesi a malapena i tre quarti, dunque non l’intero importo previsto. E ciò anche perché le procedure nell’edilizia pubblica sono estremamente lunghe e farraginose». Per Bertoli «tutto quello che permette o dovrebbe permettere di ridurre, senza evidentemente rinunciare alla trasparenza e alla democrazia, è pertanto assolutamente benvenuto». La maggior parte dei progetti che rientrano nel credito quadro di 60 milioni concerne l’edilizia scolastica: «La necessità di intervenire in questo settore è stata accertata dal Decs e dalla Sezione della logistica con il Masterplan di qualche anno e che andava fino al 2031»