La direttrice della Divisione giustizia: ‘Conto di poter avviare la consultazione sul progetto di normativa nel corso dell’estate’
Il 30 per cento in più di interventi per violenza domestica rispetto al 2016. È uno dei dati salienti, e maggiormente preoccupanti, dell’attività svolta lo scorso anno dalla Polizia cantonale. «L’accresciuta sensibilità sul tema porta sempre più vittime a rivolgersi alle forze dell’ordine e sempre più vicini di casa a segnalare situazioni a rischio –, commenta dal Dipartimento istituzioni Luisella Demartini, alla guida dell’Ufficio dell’assistenza riabilitativa –. Ma l’aumento dei casi ha anche un’altra spiegazione, di natura economica: occupazioni lavorative precarie e bassi salari impediscono di programmare il futuro e questo è fonte di tensioni in alcuni contesti familiari, che possono sfociare in violenza fisica, ma pure psicologica e verbale». L’Ufficio dell’assistenza riabilitativa offre un primo tetto alle persone che la Polizia ha allontanato provvisoriamente dalle rispettive abitazioni, in quanto rappresentavano una minaccia per l’integrità fisica del o della convivente, e che non sanno dove alloggiare. Agli autori e alle autrici di violenza il servizio diretto da Demartini offre però anche una prima consulenza, cui può far seguito, con il loro consenso, un trattamento terapeutico. Il collocamento nel foyer non avviene automaticamente: ci vuole l’accordo della persona allontanata, che dalla polizia viene informata della possibilità di far capo all’Ufficio dell’assistenza riabilitativa. «In seguito alla modifica di legge, entrata in vigore il 1° febbraio, che ha attribuito all’ufficiale di polizia la competenza di vietare l’accesso per dieci giorni al domicilio, le forze dell’ordine ci comunicano le generalità di tutte persone allontanate – rileva Demartini –. Un nostro operatore sociale le contatta quindi telefonicamente, proponendo loro un incontro e un sostegno». Oggi facoltativo, il trattamento terapeutico dell’autore o dell’autrice di violenza potrebbe diventare obbligatorio. È uno degli aspetti che la Divisione giustizia (Dipartimento istituzioni) sta valutando con la Commissione cantonale in materia di violenza domestica nel mettere a punto l’annunciato disegno di legge sui maltrattamenti fra le mura di casa. «Conto di sottoporre il progetto di legge cantonale sulla violenza domestica al Consiglio di Stato prima della pausa estive per l’autorizzazione ad avviare la consultazione sul testo presso tutti gli interessati», indica la direttrice della Divisione Frida Andreotti. Il messaggio governativo? «Spero ad autunno».