Negli ultimi 30 anni la qualità dell’aria in Svizzera è migliorata, ma i livelli di alcuni inquinanti continuano ad essere troppo elevati. Le soglie limite per l’ozono, le polveri fini e il diossido di azoto sono state superate più volte, in particolare in Ticino, stando al rapporto 2016 pubblicato oggi dalla Rete nazionale d’osservazione degli inquinanti atmosferici (Nabel).
Il limite di 120 microgrammi per metro cubo (μg/m3) di ozono per media oraria è stato superato in tutte le stazioni di rilevamento. I valori più alti sono stati registrati nelle stazioni di Lugano e Magadino e in Ticino è pure stata raggiunta la media oraria massima di 242 μg/m3. La soglia massima per le polveri fini Pm10 è stata superata più volte nelle città e in Ticino. I limiti di diossido di azoto invece sono stati oltrepassati nelle vicinanze di strade trafficate e autostrade. Per tutti gli altri inquinanti i valori limite sono stati rispettati ovunque.
Malgrado i progressi degli ultimi decenni, l’obiettivo fissato nella legge non è ancora stato raggiunto. È necessario quindi proseguire con misure coerenti per garantire la protezione dell’aria. Bisogna limitare le emissioni di ossido di azoto, ammoniaca, composti organici volatili, polveri fini e sostanze cancerogene. Per questo occorre sfruttare tutte le possibilità tecniche, ma è anche necessario agire sulla mobilità, il consumo energetico, la produzione industriale e agricola e il consumo, secondo il rapporto.