La Commissione ambiente, territorio ed energia è favorevole al sussidio di 8 milioni per il rinnovo e il potenziamento della struttura
Otto milioni per il sussidio del rinnovo e il potenziamento dell'impianto di depurazione di Vacallo e 4,2 milioni (e l'autorizzazione alla spesa di 8 milioni) a favore di due opere di mobilità del Programma d'agglomerato del Mendrisiotto di terza generazione (Pam3). I due crediti saranno all'ordine del giorno della seduta di Gran Consiglio che comincerà lunedì 24 marzo e hanno ricevuto il benestare della Commissione Ambiente, territorio ed energia e, rispettivamente, della Commissione Gestione e finanze.
Tra il 2008 e il 2014 il depuratore di Vacallo, di proprietà del Consorzio depurazione acque Chiasso e dintorni, è stato oggetto di un importante potenziamento e ammodernamento per il trattamento meccanico e la linea di trattamento dei fanghi e la posa di biofiltri per la riduzione degli odori. Con i prossimi interventi si procederà a “rinnovare e potenziare la linea acque, indispensabile per poter garantire una depurazione delle acque allo stato della tecnica tenendo conto dello sviluppo demografico, artigianale e industriale, nonché per mantenere il valore dell'impianto nel tempo – si ricorda nel rapporto di Maddalena Ermotti-Lepori (Centro) –. Si intende inoltre costruire il nuovo stadio di trattamento dei microinquinanti”. Questo perché “i nuovi obblighi legislativi imposti dall'Ordinanza sulla protezione delle acque nel 2016 richiedono di aggiungere un trattamento per rimuovere i microinquinanti organici dalle acque scaricate nel fiume Breggia”. Il rapporto evidenzia che l'intervento richiesto è “importante”, ma “va notato che l'acqua depurata reimmessa nella Breggia supera il 10% della portata della Breggia stessa, per cui per questo impianto vige l'obbligo di abbattere i microinquinanti”. Gli interventi previsti, che porteranno a un investimento totale di quasi 47 milioni (sussidiati anche dalla Confederazione nella misura del 75% per la realizzazione del modulo di abbattimento dei microinquinanti) sono la costruzione della nuova biofiltrazione e nella nuova filtrazione su carbone attivo granulare; la realizzazione di bacini di emergenza e di pioggia; il rinnovo della sedimentazione primaria; la realizzazione di una nuova vasca acque di risulta e reattore di trattamento; il rinnovo dell'edificio esistente e costruzione di nuovi edifici e la sistemazione esterna. Seguendo le direttive del Dipartimento del territorio, il suggerimento della Commissione è “laddove possibile di adottare i principi di economia circolare, per esempio con il riuso di elementi provenienti dalle dismissioni e con la scelta di calcestruzzo e pavimentazioni con aggregati da riciclaggio”. Mentre per le sistemazioni esterne suggerisce di “adottare i principi della città-spugna, con la riduzione al minimo delle superfici non permeabili e con l'eventuale creazione di un biotopo per l'acqua in uscita dall’impianto dopo il trattamento”. Nel caso specifico, però, “c'è poco margine per infiltrare le acque presso l'impianto, visto che in buona sostanza si tratta di un impianto industriale, molto compatto e con parecchie infrastrutture sotterranee, quindi con poco margine per infiltrare”. Mentre per il biotopo, “vi sono forti limitazioni a livello di spazio. Peccato – concludono i commissari – perché sarebbe anche un elemento didattico in grado di far capire l'ottimo livello raggiunto dalla depurazione”.
Secondo credito all'esame del parlamento cantonale è il credito di 4,2 milioni e l'autorizzazione alla spesa di 8 per la progettazione definitiva e la realizzazione del percorso ciclopedonale tra Coldrerio e la stazione ferroviaria di Balerna, attraverso la tenuta del Centro professionale del verde cantonale di Mezzana, e la velocizzazione del trasporto pubblico su gomma e riqualifica multimodale dell'asse urbano principale Chiasso-Mendrisio. Le due opere sono inserite nel Pam3. Un credito che la Commissione della Gestione e finanze ritiene, come si legge nel rapporto di Maurizio Agustoni (Centro) “giustificato”. Rispetto alla scheda del Pam3, i costi per la ciclopedonale sono aumentati perché, si ricorda nel rapporto, “è emersa la necessità di ottimizzare il percorso per trovare una soluzione in grado di inserirsi in un contesto particolare come quello del comparto di Mezzana”. È quindi prevista “una variante con 675 metri di marciapiede ciclopedonale di una strada cantonale con costruzione di un muro di sostegno, cordolo e barriera elastica così da evitare pendenze eccessive, un tracciato sinuoso poco attrattivo e, soprattutto, il conflitto con lo sviluppo dell'istituto e gli interessi del comparto del Centro del verde”. La nuova importazione “garantisce un collegamento ciclabile sicuro e diretto” ed è stata “condivisa e approvata” anche dalla Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto.