La richiesta di credito per sussidiare il rinnovo e il potenziamento passa al Gran Consiglio. L'avvio dei lavori è previsto l'anno prossimo
Poco più di otto milioni di franchi. A tanto ammonta la richiesta di credito stanziata dal Consiglio di Stato per sussidiare il rinnovo e il potenziamento della linea acque e la realizzazione del nuovo stadio di trattamento dei microinquinanti dell’impianto di depurazione di Vacallo. Il messaggio passa ora al Gran Consiglio. “L’avvio dei lavori è previsto nel corso del 2025 per una durata di circa cinque anni” scrive il Dipartimento del territorio (Dt) in una nota diffusa ai media. Il credito di 8,052 milioni di franchi corrisponde al 19% dei costi complessivi del progetto di rinnovo e potenziamento dell’impianto. Dal canto suo, la Confederazione sussidierà nella misura del 75% i costi per la realizzazione del modulo di abbattimento dei microinquinanti.
L’impianto di depurazione delle acque (Ida) di Vacallo, di proprietà del Consorzio depurazione acque Chiasso e dintorni (Cdacd), ricorda il Dt, è entrato in servizio nel 1978. Negli anni 2008-2014 è stato oggetto di importanti lavori di potenziamento e di ammodernamento che hanno riguardato l’adduzione all’Ida, il trattamento meccanico e la linea di trattamento dei fanghi. Sono stati inoltre posati dei biofiltri per la riduzione degli odori. La nuova fase di intervento, oggetto del Messaggio, concerne il rinnovo e il potenziamento della linea acque, indispensabile per poter continuare a garantire una depurazione delle acque allo stato della tecnica tenendo conto dello sviluppo demografico, artigianale e industriale, nonché per mantenere il valore dell’impianto nel tempo.
Il Cdacd, concluso l’ampliamento della sezione dei pretrattamenti meccanici e della linea fanghi, ha dato inizio alla fase di ottimizzazione del trattamento biologico per migliorare la qualità delle acque in uscita e per adempiere ai nuovi obblighi legislativi imposti dall'Ordinanza sulla protezione delle acque, in particolare con l’aggiunta di un trattamento per la rimozione dei microinquinanti organici in traccia dalle acque scaricate nel fiume Breggia. In tale contesto, il progetto di massima ha indicato la filtrazione su carbone attivo granulare (Gac) quale miglior processo per la loro rimozione, mentre per il nuovo comparto biologico potenziato la scelta è caduta sul processo della biofiltrazione. Il progetto definitivo prevede: la costruzione della nuova biofiltrazione e della nuova filtrazione su Gac, la realizzazione di bacini di emergenza e di pioggia, il rinnovo della sedimentazione primaria, la realizzazione di una nuova vasca acque di risulta e reattore di trattamento, il rinnovo dell’edificio esistente e la costruzione di nuovi edifici e, infine, la sistemazione esterna.