I lavori di ristrutturazione sono durati un anno e mezzo. È stata la prima tappa di un intervento voluto per mantenere vive le tradizioni locali
Un gioiello per la Svizzera e per il Ticino è di nuovo agibile dopo un anno e mezzo di lavori di ristrutturazione. Si tratta del roccolo di Pianspessa, un esempio di architettura storica e simbolo della tradizione e dell’identità del territorio, iscritto come bene culturale d’importanza cantonale. L’inaugurazione, avvenuta sabato sulle pendici del Monte Generoso, si è svolta alla presenza di un pubblico interessato e del presidente della Fondazione Pianspessa Luca Cereghetti, della proprietaria del roccolo Carmen Pellegrini e del vicesindaco del Comune di Breggia Elia Brusadelli.
Quella del roccolo è una struttura unica nel suo genere che, come spiega Luca Cereghetti, «permette a chi viene a visitare questo luogo magico di fare un salto indietro nel tempo. Ai visitatori sembrerà di entrare in una sorta di macchina del tempo dove nulla è cambiato, se non magari qualche allestimento e un pochino più di pulizia». Con la particolarità della facciata ricurva, il roccolo è un elemento architettonico, storicamente utilizzato per la cattura dell’avifauna durante il periodo migratorio tra settembre e novembre. Caccia che a partire dal 1875 venne bandita per far posto alla protezione degli uccelli, portando al progressivo e inesorabile abbandono di queste strutture storiche.
I lavori di restauro della struttura, svoltisi nell’arco di circa un anno e mezzo, hanno visto la collaborazione, oltre che della Fondazione Pianspessa, anche dei proprietari del roccolo, Carmen Pellegrini e suo fratello Stefano. Carmen ha affermato che «la valorizzazione del territorio è un bene comune per le generazioni attuali e per quelle future, che permette di salvaguardare i giusti valori del passato anche nel presente. Spero che questo progetto sia di buon auspicio per una maggiore collaborazione e unità di intenti con gli Enti preposti alla diffusione dell’immagine della Valle di Muggio, affinché altri progetti simili possano aver luogo». Anche il vicesindaco di Breggia, Elia Brusadelli, ha espresso parole di entusiasmo. «Voglio ringraziare la famiglia Pellegrini e la Fondazione che hanno visto il valore in questi oggetti e ci tengono a valorizzarli riportandoli alla bellezza di un tempo, affinché siano conosciuti anche al di fuori dei confini della nostra bellissima valle».
La ristrutturazione del roccolo è stata solo la prima parte di un progetto più ampio. «La seconda fase di questo intervento prevede la costruzione di una galleria verde che, all’epoca, permetteva di creare uno spazio ombroso all’interno del quale venivano tese delle reti per la cattura degli uccelli. Se tutto procede secondo i piani, dopo la domanda di costruzione si spera di poter procedere alla piantumazione degli alberi a ottobre 2025». Queste strutture a torre, chiamate anche caselli, non servivano però solo alla caccia. Luca Cereghetti spiega infatti che «questi roccoli servivano per cercare refrigerio tra le fronde durante i mesi estivi, oltre che per fare festa. Di questo possediamo dei bellissimi racconti». L’intervento di restauro, si inserisce anche nel contesto della promozione di «un turismo lento e sostenibile nella regione, in perfetta consonanza con gli obiettivi e le misure promosse dal Piano di utilizzazione cantonale del Monte Generoso elaborato dal Dipartimento del territorio», come ha voluto sottolineare il presidente della Fondazione.
Il restauro del roccolo di Pianspessa è dunque un’importante tappa nel percorso della valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e naturalistico del promontorio di Pianspessa e del Monte Generoso. Vi è inoltre la volontà, nel futuro, di «dare la possibilità ai produttori di latte della Valle di Muggio e della Val Mara di poter avere un partner di fiducia per la lavorazione del formaggio. Nel nostro grande progetto di ristrutturazione del nucleo di Pianspessa prevediamo l’aggiunta di un caseificio moderno che possa accogliere il latte di mucca, pecora e capra, a dipendenza delle esigenze degli agricoltori della regione», aggiunge Lorenzo Tognola, ingegnere agronomo e tesoriere della Fondazione Pianspessa. Oltre ai lavori di ampliamento vi sono anche progetti, atti alla salvaguardia e conservazione di specie tipiche del territorio. Veronica Caggia, vicepresidente della Fondazione e biologa, spiega che «per noi la natura è estremamente importante, tanto da far evolvere questo progetto di pari passo con quello agricolo. Qui ci sono, infatti, dei prati secchi di importanza nazionale e una cosa concreta che abbiamo fatto fino a ora è stata creare un inventario di flora e fauna presenti su queste parcelle. La nostra idea è di proteggerle».
Per quanto riguarda la promozione alle giovani generazioni, e non solo, l’area su cui si erge il roccolo è visitabile anche alle scuole. Come spiega ancora Cereghetti «l’obiettivo è permettere alle molte classi di scuole Elementari e Medie di poter visitare il luogo. Questo obiettivo è anche rivolto ai turisti e a tutti gli interessati. Sarà per questo importante trovare un modo per renderlo il più accessibile possibile – conclude Luca Cereghetti –. Noi siamo a disposizione come Fondazione, però stiamo cercando di capire se ci sarà un modo per tenere aperto tramite un sistema di Qr code, in modo che tutte le persone potranno entrare e visitare la struttura». Per visite o maggiori informazioni basta consultare il sito www.pianspessa.ch, telefonare allo 079 921 07 44, o scrivere a info@pianspessa.ch.