Aperto un canale diretto, sarà creato un tavolo di lavoro con governo e tecnici. ‘Primo incontro positivo. Ora ci troveremo con regolarità’
Da Chiasso a Bissone oggi il Mendrisiotto e Basso Ceresio è determinato a fare gioco di squadra. Davanti ai grandi problemi che oggi toccano sul vivo la regione meridionale del Ticino ci si muoverà all'unisono, alla ricerca di risposte concrete. Oggi più che mai si è pronti, infatti, ad agire insieme, ma non da soli. Più di tante parole parla l'istantanea scattata nel primissimo pomeriggio di giovedì fuori da Palazzo delle Orsoline, a Bellinzona. Appuntamento alla foca, tredici sindaci e un vicesindaco (assente giustificato Breggia) hanno varcato il cancello per incontrare il presidente del governo Christian Vitta e il consigliere di Stato Claudio Zali, accompagnati da alcuni alti funzionari. Adesso il Consiglio di Stato (CdS) sa di avere un unico interlocutore al di qua del ponte diga di Melide. Ma soprattutto ha preso atto che questa parte di terra ticinese rivendica le giuste attenzioni.
Il Gruppo di lavoro dei sindaci del Mendrisiotto e Basso Ceresio la sua volontà l'aveva già messa nero su bianco nei mesi scorsi; chiedendo in veste ufficiale uno scambio di idee con il Cantone; e fissando anche una data, quella appunto del 29 agosto. Così nella giornata di ieri è partita la ‘spedizione’ verso Bellinzona. Il sindaco di Vacallo Marco Rizza si è messo personalmente alla guida del pulmino che ha portato altri sette colleghi alla riunione. A spronare i sindaci tanta motivazione e la speranza di non lasciare la capitale del cantone a mani vuote. E in effetti i rappresentanti degli enti locali dopo un'ora e mezzo a tu per tu con l'autorità superiore sono ripartiti verso sud con qualche consapevolezza in più e, soprattutto, l'impegno che sarà creato un gremio di lavoro, all'interno del quale dibattere di temi e soluzioni. Al fianco dei sindaci e dei rappresentanti del governo parteciperanno anche altri attori istituzionali, a cominciare (su proposta dello stesso CdS) dall'Ufficio per lo sviluppo economico. Ormai, insomma, si è aperto un canale diretto di comunicazione con il Cantone.
Di preoccupazioni, d'altro canto, Mendrisiotto e Basso Ceresio ne hanno e non poche. Nella lista, come fanno capire i sindaci, si iscrive, certo, il traffico, una spina nel fianco, ma non solo. Occorre parlare, infatti, pure di mobilità – su strada, con la terza corsia dinamica e quella per i Tir, e su ferrovia con le fermate Intercity e il prolungamento di AlpTransit – e discutere di trasporto pubblico, di promozione del territorio e decrescita, di posti di lavoro e politica migratoria, di infrastrutture e sanità (si legga Obv e reparto Maternità). Adesso, dunque, serve una strategia comune. Ecco perché era importante guardarsi negli occhi e iniziare a pensare a un piano.
«È stato un incontro positivo, diciamo di entrata in materia, al quale ne seguiranno altri. Abbiamo portato, infatti, i temi che volevamo porre all’attenzione del Consiglio di Stato e trattare a livello regionale, in ottica politica e condivisa. Tematiche riconosciute da tutti su cui aspiriamo avere un dialogo più diretto e allargato e una convergenza sul modo di procedere – ci spiega il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini –. E nei rappresentanti del governo abbiamo trovato disponibilità e ascolto: l'intenzione ora è appunto quella di creare una sorta di tavolo di lavoro e momenti di incontro regolari, per capire come proseguire per lo sviluppo delle varie tematiche, coinvolgendo pure altri partner istituzionali». Ad esempio si è evocato l'Ente regionale per lo sviluppo (Ers), dove già siedono vari sindaci.
A questo punto, quindi, si verificherà l'agenda per fissare una nuova riunione e definire un carnet di argomenti. «Era tempo di adottare un approccio pratico – chiarisce Cavadini –. Anziché essere cacofonici nel trattamento dei temi, ci siamo detti che era il caso di affrontarli in modo diverso, uniti e con una maggiore incisività; e incontrando dapprima il Consiglio di Stato per comprendere come portare avanti un discorso che per ora non è ancora entrato nei dettagli, lo si farà più avanti». Ciò che conta, annota il sindaco della Città, è «uscire un po’ dall'immagine di una regione che è legata solo al traffico. C’è di più. Certo ci sono molti problemi da fronteggiare, ma possiamo farlo in modo costruttivo».
Il vicesindaco di Chiasso Davide Lurati (presente in rappresentanza del sindaco Bruno Arrigoni) ha sentito «delle buone sensazioni», ci dice. «Ci siamo presentati con un gruppo unito, come entità Mendrisiotto e Basso Ceresio, e messo sul tavolo i problemi noti del nostro Distretto, cercando di aprire un canale di comunicazione con il governo. L'obiettivo è riuscire a definire una strategia per la regione del futuro e condividerla con le analisi e le indicazioni del Cantone. Adesso attendiamo di trovarci di nuovo regolarmente su temi specifici, dando una sorta di ‘kick-off’ per un confronto Mendrisiotto e Basso Ceresio unito-governo».
Tra i nodi di sciogliere vi è, non a caso, la perdita di velocità della regione quanto ad attrattività: un aspetto sul quale il Gruppo di lavoro dei sindaci ha posto l'attenzione. «Vista la situazione non proprio ideale stiamo assistendo a un esodo verso altri Distretti – rimarca Lurati –. Poi c’è la questione dei posti di lavoro. E abbiamo constatato che un'unione di intenti può essere proficua, come nel caso dell'arrivo della Supsi a Mendrisio e nei prossimi anni dell'insediamento del Centro professionale tecnico del settore tessile a Chiasso. Valutare i vari aspetti in campo permetterà così di dare una nuova connotazione strategica al Mendrisiotto e Basso Ceresio. E farlo muovendoci in modo compatto».
Per iniziare andavano, quindi, messi in fila gli aspetti che più stanno a cuore alla regione, fa notare il sindaco di Stabio Simone Castelletti. Ma si è lanciato uno sguardo anche oltrefrontiera: «Pensiamo al traffico di transito, problema che a Stabio tocchiamo con mano. Certo siamo consapevoli che per un tale problema non bastano i Comuni o il Cantone e gli imprenditori locali. Il tema va affrontato tra i cittadini e tutti gli enti toccati. Alllo stesso modo bisogna garantire il completamento di AlpTransit: punto che è stato ribadito con forza: non ci si può fermare a Lugano».
In ogni caso, adesso l'approccio è «quello giusto», tiene a far sapere Castelletti. «Abbiamo compiuto un passo importante per far capire che non vogliamo più attendere oltre, ma prendere i problemi sul serio. Come è il caso del calo demografico. Un tema al quale a Stabio abbiamo cercato di reagire con una campagna mirata».
Il sindaco di Vacallo Marco Rizza ne è convinto: «Serviva una presa di coscienza dei nostri problemi; che è ciò che volevamo. Ora vanno trovate le soluzioni». In gioco, del resto, c'è l'avvenire di una regione intera. «Una realtà che in passato poggiava sul terziario – banche e case di spedizione in particolare – e per la quale oggi dobbiamo cercare di capire, insieme, quale può essere la vocazione futura». Una vocazione che, in particolare il Basso Mendrisiotto deve ancora trovare, proiettandosi, lascia intendere Rizza, anche al contesto aggregativo. «Ora come ora è anche un problema di immagine. Dobbiamo recuperare terreno e tornare a essere attrattivi per le famiglie, le aziende. Altrimenti corriamo il rischio di veicolare solo una percezione negativa a fronte di temi come il traffico o i richiedenti l'asilo».