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Basso Mendrisiotto, la scaletta di una aggregazione

I tempi stringono per portare al voto la popolazione nell'autunno del 2026. Rizza: ‘La Commissione è pronta a lavorare sodo’

Cinque sindaci, un progetto
11 giugno 2024
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Al tavolo dell’aggregazione del Basso Mendrisiotto si sono messi all'opera. È tempo, infatti, di mettere in cantiere il progetto che, nei suoi intendimenti, delinea lo scenario di una unione a cinque, con i Comuni di Balerna, Breggia, Chiasso, Morbio Inferiore e Vacallo. L'agenda, del resto, è stringente. Soprattutto se ci si prefigge di chiamare la popolazione al voto nell'autunno del 2026, facendosi così trovare pronti – qualora la proposta facesse breccia – per le elezioni comunali del 2028. Per la regione all'estremo sud del cantone si è giunti, insomma, all’‘Anno zero‘. E le tempistiche, come ci conferma Marco Rizza, sindaco di Vacallo – il Comune che giusto nel giugno 2021 ha dato il ‘la’ – sono abbastanza strette. «Così – ci dice – ci siamo dati una scaletta per portare avanti i lavori: d'ora in poi ci troveremo ogni sei settimane».

Designato un consulente esterno

Ci siamo, è ufficiale: lo studio aggregativo è, dunque, stato avviato. Nei giorni scorsi, come conferma una nota ufficiale, la Commissione ad hoc incaricata di presentare al Consiglio di Stato il dossier ha dato il via alla discussione. Un momento atteso da anni, in particolare da chi nella regione perora da tempo la causa, come i fautori a Balerna dell'istanza ‘popolare’ che nel 2022 ha centrato l'obiettivo, portando all'adesione anche del loro Comune (mentre Novazzano si è chiamato fuori). Ora, però, come detto, occorre davvero rimboccarsi le maniche.

Detto fatto, la settimana scorsa i cinque sindaci – Luca Pagani per Balerna, Stefano Coduri per Breggia, Bruno Arrigoni per Chiasso, Claudia Canova per Morbio e Marco Rizza per Vacallo – e il rappresentante del gruppo promotore Edy Muscionico si sono già trovati per la loro prima riunione. A guidarli sulla via del piano aggregativo sarà un consulente esterno, Angelo Bianchi, amministratore delegato della società Interfida revisioni e consulenze. Ovvero lo stesso che ha accompagnato verso la nascita dei nuovi Comuni di Val Mara e Tresa.

‘Un bel clima di lavoro’

Gli obiettivi, come si ribadisce nel comunicato, sono "ben precisi". E tra questi è dichiarata "la volontà di operare nella piena trasparenza verso la popolazione, che sarà puntualmente informata sullo stato dei lavori". «Gli intenti sono chiari – ribadisce Rizza –: come abbiamo detto fin dall'inizio dovrà essere una aggregazione di opportunità, senza sottacere eventuali punti critici, che dovranno essere portati a galla. Poi toccherà alla popolazione esprimersi». Cittadinanza alla quale ci si prefigge di consegnare uno studio ben fatto e persino «intrigante», come annota il sindaco di Vacallo, ma soprattutto onesto e trasparente, affrontando di petto, fa capire ancora Rizza, le possibili frizioni e critiche. D'altro canto, «all’interno della Commissione si respira un bel clima, che ci permette di lavorare in modo costruttivo». I primi risultati, in effetti, saranno resi pubblici entro l’estate del prossimo anno; e questo in particolare "in merito alle analisi e alle proposte che verranno formulate nello studio aggregativo".

Si punta sulle opportunità

Certo «nessuno si nasconde che la strada sin qui è stata anche a tratti in salita. Ecco perché – insiste Rizza – si mira a far emergere le reali opportunità dell'aggregazione, consapevoli che le discussioni non mancheranno (a cominciare dal nome del futuro Comune)». Nel frattempo, i cinque sindaci hanno già ricevuto dal consulente Bianchi il primo compito da svolgere: «Ci è stata chiesta tutta una serie di dati, finanziari e a livello pianificatorio. Dati che dovremo consegnare entro la fine di questo mese. Così da poter elaborare un primo documento, che discuteremo in occasione della seconda riunione, tra circa un mese». Il primo atto formale, quindi, sarà la raccolta di informazioni, peraltro «fondamentale» ci fa presente il sindaco di Vacallo. «Poi toccherà alla politica segnalare le opportunità».

‘Una buona base di partenza’

D'altra parte, non si parte da zero. Nel lavoro commissionale si terrà conto anche delle risultanze emerse durante i vari ’workshop’ organizzati nella fase iniziale a Mezzana? «Assolutamente sì. Il consulente ha definito questo lavoro di base particolarmente interessante su cui si innesterà la discussione – ci risponde Rizza –. È chiaro a tutti che lo studio dovrà essere accattivante, per conquistare la popolazione. Se prevarranno, invece, i punti negativi, il discorso sarà diverso. Allo stesso modo ciascuno di noi ha idea di quali sono le opportunità: esemplificando, dal polo sportivo al potenziale di sviluppo dei posti di lavoro. Adesso occorre vedere come portarle avanti, concretizzarle e svilupparle nel rapporto, che approderà dapprima sui tavoli dei Municipi, quindi davanti ai Consigli comunali, infine al Cantone». Come dire che prima di persuadere la cittadinanza, bisognerà convincere i legislativi, restituendo un dossier davvero condiviso. «Noi siamo pronti a lavorare sodo».

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