Balerna, Breggia, Chiasso, Morbio Inferiore e Vacallo sono pronti al grande passo, ma sul piano della parità. Il nome? Potrebbe essere un discrimine
Un nome il futuro Comune del Basso Mendrisiotto ancora non ce l'ha. In realtà oggi non è questa la priorità di Balerna, Breggia, Chiasso, Morbio Inferiore e Vacallo. Ciò che conta, adesso, per gli enti locali del comprensorio, è essere giunti a compiere il grande passo. Una decisione per nulla scontata, solo qualche mese fa. Ora, invece, ai sindaci dei cinque Comuni non resta che apporre la firma in calce all'istanza aggregativa, per poi spedirla all'indirizzo del Consiglio di Stato e mettere così una pietra miliare su un cammino ancora lungo e impegnativo. A poco più di due anni dell'incontro che ha permesso, di nuovo, di rompere il ghiaccio - a fare la prima mossa Vacallo - e quindi di togliere dal cassetto un dossier accantonato dal 2007 (dopo la bocciatura popolare), si è dunque pronti a stringere una vera alleanza che fa leva su pari diritti e doveri. Per capirci, quella che nascerà non sarà una grande Chiasso, ma una nuova realtà politica e territoriale rappresentativa di tutta la regione a sud del Ticino. Ecco perché si conta sul sostegno della popolazione, che sarà chiamata a dire la sua in votazione consultiva, si stima, fra 2 o 3 anni; tra le mani un progetto di vita comunitaria figlio dello studio che il Cantone avvierà entro l'estate del 2024.
Il quintetto di Comuni, del resto, questa volta, si è avvicinato per gradi all'idea di unire le forze e cancellare i rispettivi confini. Tanto da maturare con convinzione la scelta. Una opzione che, per contro, Novazzano non ha condiviso fino in fondo, chiamandosi fuori (almeno per il momento) e restando alla finestra. Per chi è della partita, comunque vi è la piena consapevolezza che questa, come rimarca Marco Rizza, sindaco di Vacallo, sarà «una aggregazione di opportunità e non di necessità», proprio per ridare slancio e vigore a una regione che ha un potenziale di sviluppo che va coltivato insieme. Un messaggio che sarà cruciale saper veicolare tra la cittadinanza. Quella stessa popolazione che, d'altro canto, ha mostrato in più occasioni di avere voglia di saperne di più su questo dossier, come testimoniato anche dalle oltre 400 firme raccolte a Balerna da un drappello di cittadini determinati a perorare la causa e che, di fatto, hanno dato una spinta all'operazione e vincolato la partecipazione di Balerna al progetto.
Quella che, nelle intenzioni dei Municipi, ci si prefigge di condurre in porto nel Basso Mendrisiotto, come detto, è «una possibile aggregazione ‘atipica’», annota Rizza. Perché «non c’è un Comune polo, forte e di riferimento. Tutti i Comuni hanno peculiarità complementari fra loro». Il sindaco di Vacallo lo sottolinea con decisione; dicendo, al contempo, «no a personalismi e no alla partitica», a vantaggio di «una politica comune con una visione a favore del bene comune, della vivibilità e vitalità della regione per garantirne il futuro». Ecco per quale motivo, rimarca ancora, «sarà necessario avere grande rispetto dei pregi e dei limiti dei singoli territori presenti nel Basso Mendrisiotto, valorizzandone paesaggi, tradizioni ed identità».
Date queste premesse, viene da dire che non si mutuerà l'esperienza di Mendrisio, che ha dato il nome alla Città aggregata. Si riparte, dunque dall'agglomerato del Basso Mendrisiotto e i suoi Quartieri? «Intanto, vi sarà un nuovo Comune. Sulla scorta di esperienze passate – fa presente Rizza –, occorre cercare di considerare le potenzialità dei singoli Comuni per arrivare ad avere meno criticità possibili; magari innescate dalla questione Chiassocentrica. Riconsociute le peculiarità di Chiasso, ciascuno ha qualcosa di positivo da consegnare a questa aggregazione».
La Città non si chiamerà Chiasso, dunque? «È una bella domanda alla quale oggi non sappiamo rispondere – ammette il sindaco di Vacallo –. Sarà nostra premura chinarci pure su questo aspetto, che potrebbe essere marginale ma anche importante in vista del voto popolare».
Ciò che conta, insomma, è agire e reagire: oggi, infatti, vi è la chiara contezza che non ci si può lasciar sfuggire questa occasione. «Sussiste il rischio – rende attenti Rizza – di veder deperire la regione, come in parte sta già accadendo. Occorre quindi saper guardare al di là della situazione attuale». Un esercizio che i cinque sindaci hanno già iniziato l'aprile scorso, focalizzando l'attenzione, ciascuno, su un tema e con il supporto di consulenti esterni. Una attività che, come sottolinea il sindaco di Vacallo, si è rivelata «estremamente costruttiva ed efficace».
Facendo leva sul patrimonio comune che vanta il comprensorio e sul lavoro di analisi condotto sin qui - «una buona base di partenza» -, d'ora in poi ci si dovrà impegnare per tradurre questa alleanza politica nei fatti e sul territorio. Ci sarà da fare, in effetti, per appianare le differenze, soprattutto contabili e finanziarie, che contraddistinguono i cinque protagonisti del processo aggregativo. Volendo passare ai raggi ’x‘ i conti di Balerna, Breggia, Chiasso, Morbio Inferiore e Vacallo si notano subito le discrepanze, a cominciare dai moltiplicatori (politici e aritmetici). La forbice va, infatti, dal'80 per cento di Balerna al 95 per cento di Breggia (sul piano aritmetico dal 64 per cento di Balerna al 102 per cento di Breggia). Questo non impedirà comunque di trovare un punto comune su cui insistere; e che vale un "obiettivo strategico", come emerge dall’incarto che accompagna l'istanza. Ci si lavorerà da subito per "migliorare l'attrattività fiscale", immaginando di scendere, in media, a quota 75.
Certo il traguardo è ambizioso. Come lo si può centrare? «Come amministrazioni potremo razionalizzare la struttura comunale ed evitare i doppioni – risponde Bruno Arrigoni, il sindaco di Chiasso, che si è dedicato al binomio ’economia-formazione‘ e che mostra tutta la sua soddisfazione per aver centrato l'istanza aggregativa –. Ciò non significa pensare a dei licenziamenti – rassicura subito –, ma piuttosto orientare il personale verso nuove attività, come l'ambito informatico».
Il futuro Comune, del resto, non potrà non focalizzarsi su potenzialità e peculiarità, anche geografiche, di un territorio al quale non manca nulla e che sa essere flessibile. Con alcuni rami in perdita di velocità da tempo (come le ex regie federali, il commercio di confine o l'ambito bancario), fa notate Arrigoni, «occorre cercare nuove vie e individuare altri settori. Ma soprattutto occorre avere il coraggio di cambiare rispetto a quanto fatto finora nello sviluppo economico».
Una visione altra che dovrà interessare pure il comprensorio pianificato, peraltro in una posizione preziosa come l'asse sud-nord. Lo strumento chiave? In questo caso, spiega da parte sua Rizza, che ha sviscerato l'argomento, sarà un Piano regolatore intercomunale o meglio ancora un Piano direttore comunale.
In effetti, la marcia di avvicinamento all'aggregazione nel Basso Mendrisiotto ha stimolato la ’fabbrica delle idee‘. Proiettandosi in avanti, alla ricerca di strade nuove, ci si è concentrati anche sul settore ’Sport, turismo e cultura‘, particolarmente ricco di opportunità per il comprensorio, come ha potuto verificare il sindaco di Breggia Stefano Coduri. «Un progetto faro – spiega – è la creazione di una ’Cittadella dello sport‘, partendo dalle infrastrutture esistenti, che vanno mantenute. Un obiettivo non semplice oggi da realizzare, visto gli standard richiesti, ma importante». Lo snodo, quindi, sarà quello di dare vita una rete, evitando i doppioni e sfruttando le sinergie. «Vogliamo creare delle possibilità per lo svolgimento di campi di allenamento per società svizzere ed estere, creando un indotto importante per la regione».
Nessuno come Breggia, con alle spalle già una aggregazione (che ha unito la Valle), sa, d'altra parte, quanto sia importante la via della collaborazione. Non a caso, seduti al tavolo del Basso Mendrisiotto, come ci conferma il suo sindaco, il Comune terrà vivo pure il canale aperto con i vicini di Castel San Pietro, con i quali sussistono varie tematiche in comune. «Lo stesso spirito – aggiunge – con il quale abbiamo avviato un contatto con il Comune Centro Valle Intelvi, al confine».
A proposito di idee, nel Basso Mendrisiotto si sente la necessità di rilanciare altresì la politica dell'alloggio, un occhio di riguardo, in particolare, per le famiglie e gli anziani. Del resto, «l'alloggio è un bisogno primario», richiama Claudia Canova, sindaca di Morbio Inferiore, che si è soffermata su ’Sanità e socialità‘. «Servono, infatti, spazi abitativi a prezzi abbordabili – chiarisce –. E al contempo intendiamo favorire l'accesso alla proprietà – che in Svizzera riguarda il 40 per cento delle persone, ndr –, percorrendo vie alternative, quale è quella delle cooperative d’abitazione, di fatto un ambiente sociale nel solco di valori di solidarietà e collettività ed espressione di un mix sociale e generazionale. Certo bisognerà concretizzare un cambio di mentalità». Uno scatto in avanti intrinseco, d'altro canto, allo stesso processo aggregativo.
Esemplificando, solo qualche tempo fa tra le priorità di Balerna non c'era l'aggregazione. Poi ci ha pensato un drappello di cittadini del Comune - in prima linea Edy Muscionico, Fabio Canevascini e Andrea Zaramella - a rilanciare il tema e promuovere una istanza. Di conseguenza, si potrebbe pensare che il Municipio di Balerna sia tornato al tavolo più per dovere (istituzionale) che per piacere. «Non è un dovere istituzionale – smentisce il sindaco Luca Pagani –. Questa è una possibilità, espressamente prevista dalla Legge sulle aggregazioni. Legge che prevede che l'istanza possa essere presentata, alternativamente e indipendentemente, dal Municipio, dal Consiglio comunale o da almeno il 15 per cento degli iscritti in catalogo.
«A Balerna si è fatto uso di quest'ultima possibilità. Nonostante le perplessità su tempi e i modi della raccolta firme, quando la popolazione non era ancora stata informata sugli esiti dello studio preliminare, le sottoscrizioni ci sono – annota Pagani –. Mi si insegna che le firme si contano, non si pesano. Quindi da parte del Municipio si farà tutto quanto va fatto per poter allestire questo progetto di nuovo Comune».
Per i promotori dell'istanza ’popolare’, insomma, la missione è compiuta. «L'obiettivo che ci eravamo prefissi di avviare lo studio di aggregazione, informare in modo compiuto la popolazione e portare i cittadini al voto è stato raggiunto – rimarca Edy Muscionico, da noi interpellato –. Certo il grande lavoro inizia ora, ne siamo coscienti. D'altro canto, quando abbiamo raccolto le firme, abbiamo sempre precisato che prima ci sarebbe stato lo studio di aggregazione, poi la consultazione». E ora, alfine, si è arrivati al dunque.