Il Consiglio comunale si è insediato. Il primo cittadino è Daniele Godenzi (Plr)
Per Chiasso sarà la legislatura dei «compiti significativi e decisioni importanti per costruire una città più forte, inclusiva e sostenibile». Il nuovo primo cittadino Daniele Godenzi (Plr) non ha avuto dubbi nel discorso di insediamento pronunciato stasera davanti al Consiglio comunale, che ha visto gli eletti lo scorso 14 aprile dichiarare fedeltà alla Costituzione e alle leggi. Nel suo anno presidenziale Godenzi, che ha ‘ereditato’ la campanella da Otto Stephani (Us-I Verdi-Indipendenti), sarà affiancato da Claudio Schneeberger (Lega-Udc-Indipendenti). «Sono pienamente consapevole delle sfide e delle opportunità che ci attendono nei prossimi anni – ha continuato Godenzi – e credo fermamente che, collaborando insieme, possiamo compiere grandi progressi per il bene di Chiasso».
Per raggiungere gli obiettivi, Godenzi ha messo il «focus su alcuni obiettivi chiave». Oltre a «promuovere la trasparenza nelle attività del Consiglio comunale» occorrerà «incentivare la partecipazione attiva dei cittadini nei processi decisionali attraverso incontri pubblici e consultazioni. È fondamentale valutare attentamente i progetti attuali, tenendo sotto controllo le finanze pubbliche, elemento di importanza cruciale per il benessere di tutti». Per il primo cittadino bisognerà «cercare modi per migliorare l'efficienza nei nostri processi amministrativi e decisionali, adottando strumenti innovativi e approcci moderni, superando schemi e retaggi del passato ed esplorare opportunità per l'implementazione di soluzioni tecnologiche che semplifichino il lavoro di tutti i comparti amministrativi». Altro obiettivo sarà quello di «promuovere una cultura di collaborazione e rispetto all'interno del Consiglio comunale, incoraggiando un aspetto costruttivo e l'ascolto reciproco». Sarà inoltre necessario «sostenere politiche che favoriscano lo sviluppo economico locale in modo sostenibile, preservando il più possibile territorio e ambiente», promuovere «progetti sociali che migliorino la qualità di vita dei cittadini con particolare attenzione ai settori più vulnerabili della nostra comunità» ed essere «voci efficaci per la comunità, rappresentando con impegno i bisogni e le aspirazioni dei nostri concittadini».
Ultimo, «ma senz'altro il più importante», focus indicato dal primo cittadino è quello dell'aggregazione dei comuni del Basso Mendrisiotto. Un processo che Godenzi non ha esitato a definire «vitale, e perciò confido che si possa raggiungere in tempi brevi» perché «rappresenta un passo fondamentale per il futuro della nostra regione, offrendo vantaggi significativi sotto molti aspetti». La creazione della terza città nel Cantone «aumenterà il peso politico sia a livello cantonale che federale». Se – «speriamo di no» – l'aggregazione non dovesse andare in porto o concretizzarsi solo in parte «Chiasso dovrà rivedere la sua organizzazione e il finanziamento dei servizi e delle infrastrutture regionali, trovando nuove soluzioni».
Come da tradizione, la seduta è stata aperta dal Consigliere comunale decano. Marco Ferrazzini (Us-I Verdi-Indipendenti). «Sono entrato in questa sala nel 1972 come consigliere comunale più giovane e mi ritrovo, 52 anni dopo a essere il decano – sono state le parole di Ferrazzini –. È passato mezzo secolo, in questi 52 anni ho imparato che i discorsi di rito e circostanza come questi di solito sono banali e retorici, per non dire inutili». Dal decano sono quindi arrivati gli «auguri di buon lavoro per la legislatura che ci attende». Il Consiglio comunale ha voluto ricordare anche Gabriella Cairoli e Fiorenzo Zanotta, recentemente scomparsi.
La parola è poi passata all'eletto più giovane, Giotto Lurati (Centro, classe 2003, «mi dispiace essere l'unico a poter rappresentare la generazione 2000»), che sotto l’occhio attento del padre (il vicesindaco Davide Lurati) ha parlato di «attività per i giovani e fiducia nelle generazioni future». Investire «nelle passioni e negli interessi dei e delle giovani non è solo un dovere morale, ma è anche un investimento nel futuro del nostro comune. Attività culturali e sportive (pensiamo al progetto Gleis 4) non solo mantengono i nostri giovani coinvolti in attività positive, ma li preparano anche per le sfide e le opportunità che li attendono nel mondo». Per il 21enne «non basta solo fornire opportunità: dobbiamo anche credere nei nostri giovani. La fiducia nella generazione futura è un pilastro su cui dobbiamo costruire il nostro futuro». L'appello è quindi stato quello ad ascoltare i giovani, «coinvolgerli nelle decisioni che li riguardano e offrire loro spazi per esprimere le proprie idee e il proprio potenziale». Si tratta infatti di «investimenti che non solo porteranno benefici oggi, ma che plasmeranno il futuro del nostro Paese per generazioni a venire – ha concluso Giotto Lurati –. Siamo chiamati a essere i custodi di questo futuro, e questo compito inizia con il riconoscimento e il sostegno delle risorse più preziose che abbiamo: i nostri giovani».