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Da Chiasso a Capri sulle tracce di futuristi e libertini

Un libro di Guido Pautasso corona l‘’avventura' espositiva che il m.a.x. museo di Chiasso ha dedicato a Depero e Clavel

‘Aerobanchetto’
(Galleria Pesaro Plastica Mangiabile)
16 maggio 2024
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Il sole, il mare, la grotta azzurra, la piazzetta e i famosi pantaloni lanciati da tante dive: per molti Capri è questo. Quella che è stata ribattezzata ‘l'Insula beatorum’, però, ha avuto in passato anche un lato ben più trasgressivo. Tanto da rivelare l'esistenza di un vero e proprio stile di vita, quello caprese, libero e sfrenato e abbracciato da artisti anticonformisti, libertini, intellettuali, dandy gaudenti e neopagani. Ma anche intercettato da nazisti (ci passò anche il, gerarca Hermann Goering), spie, presunte streghe e avvistatori di Ufo. In questa sorta di Eden si sono incrociate, infatti, le vite di personaggi e personalità a dir poco sopra le righe, eppure capaci di ammaliare. Oggi queste figure rivivono nelle pagine di un libro ricco di storie e aneddoti, non per nulla intitolato ‘Capri proibita (1909-1959). Artisti eccentrici, marziani e amori disordinati a Capri‘’, e non a caso presentato, in prima assoluta, a Chiasso, sulle piste della mostra che il m.a.x. museo ha dedicato di recente a due figure di spicco del Futurismo, il pittore, scenografo e costumista italiano Fortunato Depero e lo studioso svizzero Gilbert Clavel. Entrambi peraltro parte integrante della colonia artistica ’Artopoli‘, creata a Capri e Anacapri dal secondo decennio del Novecento.

Scintille artistiche

A svelare l'altro lato dell'isola partenopea è stato Guido Andrea Pautasso, studioso delle avanguardie artistiche e letterarie del Novecento, e autore di questo volume intrigante, che una volta di più ha dato alle stampe con la casa editrice milanese Aspis di Camilla Scarpa, un piccola quanto coraggiosa realtà editoriale sul mercato da quattro anni e che ha nel Futurismo uno dei suoi temi di ricerca. Un lavoro da scoprire arricchito dal saggio firmato da Federico Zanoner, ’L'edredità fiabesca e sperimentale di Depero a Capri‘. Punto di incontro tra i due esperti e Chiasso è stato il convegno organizzato a dicembre al Cinema Teatro proprio su ’Futuro e futurismi‘. Ed è scoccata la scintilla, la stessa che ha ‘acceso’ la motivazione in Pautasso, grande conoscitore del Futurismo e collezionista, di dare concretezza al suo progetto.

La mostra, gli inediti, il libro

Il viaggio espositivo nei mondi di Depero e Clavel ha permesso, di fatto, di togliere dal cassetto studi che, come ci spiega la direttrice del m.a.x. museo Nicoletta Ossanna Cavadini, sono stati oggetto di confronto al convegno di dicembre. Allo stesso modo «il libro che era nei pensieri e nei desideri di Pautasso ha preso forma». Del resto, ha ricordato ancora, la mostra di ricerca di Chiasso ha «portato alla luce materiali inediti di Depero – che è ufficiale, saranno in comodato d'uso al Mart, il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto – e ha consentito di ampliare quello che è il fondo di Depero». Tant‘è che per illustrare la copertina del volume si è preso, appunto, un inedito, il disegno dell’uomo sdraiato (1917, Depero), che ritrae Clavel.

Tra magia e proibito

Anche la scelta della titolazione non è stata scontata, come fa capire lo stesso autore. «‘Capri proibita’ – racconta Pautasso – non era il primo titolo. All'inizio avevo pensato a ‘Capri magica’: stiamo parlando di un luogo legato all'esoterismo, all'occultismo. Poi però mi sono accorto che sarebbe stato limitativo davanti al mondo artistico, letterario e culturale che si è incontrato sull'isola. Questi signori hanno scelto Capri non solo perché era una luogo isolato, riservato, protetto, un eden naturale. Infatti, hanno creato delle colonie cosmopolite dove si ritrovavano e divertivano e abusavano anche di certi piaceri. La connotazione magica, comunque, non si è persa. Anche perché è andata ad alimentare le vicende di taluni di questi personaggi, alla ricerca della conquista dell'immortalità».

‘Quei matti capresi’

Ecco che dal libro fanno capolino figure stravaganti, come la milanese marchesa Casati Stampa, offrendo uno spaccato di quei tempi. Ma Capri, annota Pautasso, diventa una Artopoli soprattutto grazie ai futuristi. Arriva Marinetti, arrivano Depero, Clavel e Prampolini. Così nella Capri dove Depero dipinge i suoi arazzi, Marinetti e Prampolini descrivono gli amici all'opera. «Dopo una visita a Capri – ripercorre – ho sempre inseguito l'idea di scrivere un libro su questi matti capresi che si ritrovavano in questa Artopoli che era appunto la 'Capri proibita’. Un'isola summa di piaceri proibiti e al contempo delle storie più strane e curiose che hanno animato cinquant'anni di vita di questo eden».

Sulle tracce degli arazzi

L'opera di Pautasso non fa altro, quindi, che coronare quella che è stata, come riconosce pure Federico Zanoner, «una esperienza fantastica (la mostra, ndr), che ha permesso anche di divertirci», portando però alla luce materiali sconosciuti ai più e l'essenza dell'arte e del pensiero di personalità come Depero e Clavel. Un lavoro frutto di «mesi intensi di collaborazione». Infatti, il progetto editoriale ha incrociato le scoperte di Zanoner, sulle tracce degli arazzi dell'artista di Rovereto, segnato dalla sua permanenza a Capri.

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