Mendrisiotto

Con il Gleis 4 Chiasso sarà più ‘viva’ e ‘vivibile’

Tre domande di stretta attualità ai candidati al Municipio Davide Lurati (Centro, municipale uscente) e Davide Rampoldi (Plr)

Davide Lurati e Davide Rampoldi
25 marzo 2024
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Tre temi di stretta attualità, due candidati al Municipio di Chiasso e pochi secondi di tempo per rispondere alle nostre domande. A confrontarsi nella nostra intervista doppia sono oggi Davide Lurati (Centro) e Davide Rampoldi (Plr). Lurati è municipale uscente, attuale capodicastero Sport e tempo libero e Pianificazione, trasporti pubblici e ambiente, ed è alla ricerca del suo terzo mandato in Municipio. Rampoldi è consigliere comunale uscente, tenta per la seconda volta la scalata all’esecutivo, è presidente (tra gli altri) della Società commercianti del Mendrisiotto e della Conferenza delle società sportive di Chiasso. Ad accomunarli c’è la passione per lo sport, argomento che abbiamo deciso di non affrontare per puntare su domande legate a temi puntuali che hanno caratterizzato, e stanno animando, la discussione: la sicurezza nella cittadina di confine, l’immagine di Chiasso e l’aggregazione del Basso Mendrisiotto. Tema, quest’ultimo, che a Chiasso sta mettendo d’accordo tutti, da Destra a Sinistra, passando per il Centro.

La politica migratoria illustrata dal consigliere federale Beat Jans nel corso della sua recente visita a Chiasso e nel Basso Mendrisiotto porterà quella maggiore sicurezza invocata dalla popolazione?

LURATI – Penso di sì: il nuovo Consigliere federale si è dimostrato subito molto pragmatico, nella fattispecie con la decisione di introdurre anche a Chiasso, così come avvenuto con successo a Zurigo, la procedura accelerata che funziona un po’ come deterrente. In 24 ore le persone che provengono da Paesi con un tasso di concessione dell’asilo molto basso vedono terminare l’intera procedura. Chiasso, insieme agli altri Comuni del Basso Mendrisiotto, si è sempre battuto per un giusto equilibrio: la mancata conferma della convenzione con la Segreteria di Stato della Migrazione (Sem) e le Ferrovie ha portato alla chiusura del Punto d’affluenza. Come Municipio siamo convinti, così com’era nei patti della citata convenzione, che il numero corretto di richiedenti l’asilo si aggiri fra i 300 e i 350.

RAMPOLDI – Quando è arrivato a Chiasso, il consigliere federale Beat Jans si è dimostrato preparato sull’argomento e devo dire che mi è sembrato deciso nella volontà nel portare, e implementare, anche in Ticino misure che sono già in atto anche in altri Cantoni.

Chiasso viene spesso descritta come una città ‘morta’. Il Gleis 4 e la sua area di svago saranno la soluzione?

LURATI – Che Chiasso sia una città morta è un detto. Ci sono anche altre città che non stanno vivendo momenti particolarmente felici. Sono convinto che il Gleis 4, che sarà un nuovo quartiere di Chiasso, aumenterà le probabilità di vedere una città più viva. Stiamo parlando della riqualifica di un’area di circa 35mila metri quadrati che si svilupperà in tre momenti: il centro del tessile, una palestra tripla e le Scuole commerciali e l’area di svago.

RAMPOLDI – Proprio per il suo nome, Chiasso non può essere morta, ma deve essere chiassosa... E i chiassesi sanno e vogliono divertirsi. Il Gleis 4 si inserisce nella revisione di un comparto tra la Ferrovia e la piazza. Si sta lavorando, e bisognerà continuare a farlo, con i vari attori per ridisegnare quest’area legata alla Ferrovia e per avere una cittadina più vivibile e adatta alle esigenze di giovani, famiglie e intergenerazionalità in generale.

C’è un piano B all’ipotesi aggregativa del Basso Mendrisiotto?

RAMPOLDI – Direi di no. Non per arroganza, ma perché spero che l’aggregazione sia il futuro, forse non mio ma soprattutto dei nostri giovani. Se del caso ci dovesse essere un piano B, lavoreremo con le collaborazioni che già oggi tentiamo di mettere in atto con i nostri vicini.

LURATI – In questi ultimi anni il Municipio di Chiasso sta ovviamente lavorando su due livelli: da una parte il comune unico con le sue visioni, ma c’è anche un piano B. Nel caso questa aggregazione non dovesse avvenire, occorrerà continuare con le collaborazioni intercomunali presenti fino a ora, occorrerà un attimino guardare i costi delle nostre infrastrutture sportive e culturali, cercando di far partecipare anche gli altri comuni che ne usufruiscono, e poi evidentemente, dal punto di vista finanziario, bisognerà tenere sotto controllo gli investimenti futuri. L’eventuale comune unico, che diventerebbe la terza città del Canton Ticino, sarebbe un vantaggio non solo per il comune di Chiasso ma per tutto il Basso Mendrisiotto.

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