Dopo diverse proteste, almeno per quest’anno la fondazione torna sui suoi passi. Verrà organizzato un tavolo rotondo a porte chiuse per discuterne
Se ne è parlato in tutti gli angoli del Mendrisiotto e non solo. La pittura nera che copriva i volti dei figuranti a simboleggiare la corte di Re Erode Antipa, sembrava destinata a sparire. E invece la ‘Fondazione processioni storiche di Mendrisio’ ha fatto marcia indietro. Almeno fino all’anno prossimo i ‘mori’ saranno ancora persone di carnagione chiara e con la faccia dipinta.
La Fondazione in un comunicato stampa sottolinea che “la decisione ha sollevato dissensi di una parte della popolazione di Mendrisio, nonostante questa scelta sia stata favorevolmente accolta da parte dell’Ufficio Federale della Cultura, della Commissione Svizzera Unesco e della Commissione Federale contro il razzismo”. Tornano dunque sui loro passi dopo anche diverse interrogazioni sia in Comune che in Cantone. “La Fondazione è dispiaciuta che tale decisione abbia turbato tante persone – continua il comunicato –, soprattutto quelle che da sempre sostengono questa tradizione. Non era certamente nelle intenzioni causare un clima di generale malumore”. Una decisione presa per poter permettere il normale svolgimento della manifestazione: “Tra i compiti della Fondazione c’è quello della trasmissione dei contenuti di una tradizione vivente alle generazioni future adattandoli alle sensibilità di tutti. Abbiamo anche la responsabilità dell’organizzazione e dello svolgimento delle processioni del giovedì e del venerdì santo in un contesto quanto più sereno e rispettoso possibile. Per questa ragione, pur mantenendosi fermamente convinta della decisione presa, la Fondazione ha deciso di sospendere e rimandare la messa in atto della contestata disposizione, al fine di permettere il regolare svolgimento dell’edizione 2024”.
La discussione però non verrà accantonata, ma, per il momento, solo rinviata: “Il tema che oggi è stato così duramente messo in discussione merita certamente degli approfondimenti: nei prossimi mesi la Fondazione desidera creare le giuste premesse per un confronto aperto in un clima disteso e corretto”.
Una decisione che ha già visto la Lega di Mendrisio prendere posizione: “Accogliamo con favore la notizia che questi elementi storici e culturali saranno mantenuti, riconoscendo il valore e l’importanza di preservare le nostre radici e le nostre tradizioni. Speriamo vivamente che questa decisione non sia stata influenzata da calcoli elettorali, ma sia stata presa con saggezza, nel rispetto della nostra eredità culturale. La Processione di Mendrisio è un patrimonio immateriale dell’umanità che merita di essere protetto e valorizzato in tutte le sue forme”. Inoltre il partito sottolinea che “rimane vigile e attenta a ogni sviluppo futuro. Auspichiamo che questa scelta rappresenti un passo avanti nella direzione di un dialogo costruttivo e di una riflessione profonda sul significato del nostro patrimonio culturale”.