laR+ IL COMMENTO

Se il politicamente corretto stride con la storia

A Mendrisio divide la decisione della Fondazione Processioni storiche di rinunciare al trucco facciale dei ‘Mori’

In sintesi:
  • Mendrisio continua a essere divisa sulla decisione delle Processioni storiche di rinunciare al ‘blackface’ 
  • Giovedì 28 marzo ci sarà la prima processione del Giovedì Santo con i ‘Mori bianchi’
Da quest’anno figuranti senza ‘blackface’
(archivio Ti-Press)
13 febbraio 2024
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C’è chi ha pensato a una battuta nata male, forse memore di quanto successo qualche anno fa con i ‘moretti’ venduti in un supermercato. La decisione della Fondazione Processioni storiche di Mendrisio di rinunciare al trucco per i figuranti ‘Mori’ è invece una realtà che nel giro di pochi minuti ha fatto parlare tutto il Ticino e sta dividendo la politica. Quasi inevitabile visto l’avvicinarsi del rinnovo dei poteri comunali e lo stretto legame che da sempre unisce Mendrisio alle sue Processioni.

L’impressione è che la decisione, giusta o sbagliata che sia, sia stata comunicata male (la prima nota ufficiale della Fondazione è arrivata ieri, si veda a pagina 8). E che la gestione di quanto si è sviluppato subito dopo sia continuata peggio. Le sfilate della Settimana Santa dal 2019 sono iscritte nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. È quindi possibile inserire un cambiamento – perlomeno visivo – così significativo? La Fondazione ha preso una decisione legittima e al passo con i tempi? Intervistato su queste colonne, il presidente del Consiglio di Fondazione delle Processioni storiche Gabriele Ponti ha spiegato che la scelta non è arrivata dall’oggi al domani ed è stata voluta perché le tradizioni viventi sono mutevoli nel tempo. Al pari delle sensibilità e di quel senso di inclusione che sempre più si ricerca e che, almeno nel caso specifico, sembra essere sfuggito di mano. C’è da domandarsi fino a che punto un evento che appartiene alla tradizione, e che ha alle spalle una storia lunga 400 anni che ha portato al citato riconoscimento Unesco, sia chiamato a rispondere ai cambiamenti della società moderna. Social alla mano, per molti la decisione è “assurda” e “incomprensibile” e c’è chi parla di “tradizioni che meritano rispetto”.

L’argomento – protagonista anche del Carnevale – resta serio e animerà sicuramente le discussioni almeno fino al prossimo 28 marzo, giorno in cui ci sarà la processione del Giovedì Santo con i ‘Mori bianchi’. Non è il primo, e probabilmente non sarà nemmeno l’ultimo, cambiamento, a essere introdotto. Diversi anni fa, per esempio, le bambine non erano ammesse tra i figuranti del Giovedì e le tre Marie erano interpretate da altrettanti uomini. Le argomentazioni portate da favorevoli e contrari, possono essere entrambe condivisibili. Le sensibilità, come detto, sono in continua mutazione. Grazie al riconoscimento Unesco, le Processioni sono un evento noto a livello mondiale e la presenza di figuranti con il viso truccato di nero potrebbe creare qualche fastidio. Esprimendosi fuori dai social o da dichiarazioni pubbliche, alcuni cittadini di Mendrisio si sono schierati con la Fondazione, pensando alle possibili conseguenze negative, per Mendrisio e le sue Processioni, di un reclamo o una denuncia di chi si potrebbe sentire offeso dalla presenza di personaggi con la pelle scura perché truccata.

A questo si aggiunge però la volontà di allinearsi a tutti i costi a un politicamente corretto che va a stridere con la storia. Le prime avvisaglie avvertite con la cavalcata dei Re Magi di gennaio sono ora diventate realtà. Non bisognerà quindi meravigliarsi più di tanto se anche altre manifestazioni decideranno di rinunciare al ‘blackface’.

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