Per il gruppo si crea ‘una disparità nell'accesso alle cure’. Interrogato il Municipio della Città: ‘Interverrà per scongiurare la chiusura?’
L'annuncio della chiusura notturna del Pronto soccorso pediatrico dell'Ospedale regionale della Beata Vergine a Mendrisio a partire da gennaio ha risvegliato antichi fantasmi tra i politici e la popolazione locale del Mendrisiotto. A reagire a giro di posta è stata la Lega dei Ticinesi di Mendrisio, determinata a lanciare un "appello" all'Istituto pediatrico della Svizzera italiana (Ipsi) e all'Ente ospedaliero cantonale (Eoc), affinché "riconsiderino questa decisione" e riflettano sulle possibili "conseguenze negative che potrebbe comportare per la nostra regione". Distretto che, rilancia la Lega, sollecita delle garanzie. Il timore dichiarato è che si tratti di "un primo passo che avvicina alla chiusura della Maternità".
La scelta di rinunciare al servizio nelle ore notturne – di fatto tra le 22 e le 8 della mattina successiva – alimenta, chiarisce la Lega di Mendrisio, "la nostra profonda preoccupazione". Ne va, si ribadisce, della tutela dei cittadini e della difesa dell'"accessibilità ai servizi sanitari". La misura presa dall'Eoc, in altre parole, "crea una disparità nell'accesso alle cure, mettendo a rischio la salute e il benessere dei pazienti pediatrici e delle loro famiglie", si rilancia.
Le motivazioni che stanno dietro a quella che Ipsi ed Eoc chiamano "rimodulazione del servizio", insomma, non convincono. Motivazioni legate, come si legge nella nota dell'Ente, in particolare all’obiettivo di "accrescere la sicurezza e la qualità delle cure pediatriche urgenti", rafforzando la rete sul territorio e valorizzando le risorse del personale, che si ha difficoltà a reperire con adeguate competenze specialistiche.
Nella Lega resistono, comunque, dubbi e interrogativi nella convinzione che "la presenza di un pronto soccorso aperto 24 ore su 24 garantisce un'assistenza immediata e professionale, salvaguardando la salute dei nostri bambini". Come dire che "in caso di emergenze notturne, le famiglie saranno costrette a percorrere distanze maggiori per raggiungere il pronto soccorso più vicino, con il rischio di ritardi nell'assistenza (pensiamo al traffico) e di gravi complicazioni per i pazienti pediatrici". E ciò a fronte di una mancata rapidità di intervento.
Tutti aspetti che il gruppo ha tradotto anche in una interrogazione indirizzata tanto al Municipio di Mendrisio - a firma dei consiglieri comunali Simona Rossini e Massimiliano Robbiani - che di Chiasso, per che del consigliere Claudio Schneeberger. La domanda cruciale per entrambi? Gli Esecutivi, si chiede, intendono "intraprendere dei passi per scongiurare questa chiusura?".