Mendrisiotto

Condanna confermata per l'ex assessore di Cantù

L'uomo, residente a Vacallo, dovrebbe tornare in carcere per scontare quattro anni e mezzo di detenzione

(Ti-Press)
12 novembre 2023
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I giudici della Corte di Cassazione di Roma, dopo aver giudicato inammissibile il ricorso della difesa, hanno confermato la condanna a cinque anni emessa in primo grado nel giugno scorso a Como nei confronti di un ingegnere canturino, con studio professionale a Chiasso, residente a Vacallo, ex assessore comunale nella città di Cantù in giunte leghiste, arrestato il 21 novembre 2022 a Brogeda, assieme a un secondo ex amministratore canturino, residente a Morcote, che ha scelto il processo in aula.

La condanna, essendo passata in giudicato, è diventata definitiva: questo significa che a breve il professionista canturino tornerà in carcere per scontare quattro anni e sei mesi residui. All'ingegnere, che a Como aveva scelto il rito alternativo per beneficiare della riduzione di un terzo della pena, sono state confermate pene accessorie come l'interdizione dai pubblici uffici e dagli uffici direttivi delle persone giuridiche. In sostanza i giudici della Corte di Cassazione hanno riconosciuto sussistenti i numerosi reati contestati dalla Procura di Como a una decina di imputati, fra cui i due ex assessori canturini da anni residenti in Canton Ticino, fra cui anche una malversazione di erogazioni pubbliche per 300mila euro che, ricevuti dallo Stato nell'ambito del Fondo di Garanzia (150mila euro nell'aprile 2021 e 150mila euro nel giugno dello stesso anno), invece di essere utilizzati a favore di società immobiliari sarebbero confluiti sui conti correnti di uno studio legale di Chiasso, per poi essere utilizzati per acquistare le quote di una società di Lugano. Somme di denaro che sarebbero state utilizzate per finanziare tre società svizzere, due con sede a Chiasso e la terza a Lugano. Fra i fatti accertati dalle Fiamme gialle del Nucleo di Polizia economico-tributaria della Guardia di finanza di Como, c'è che dal 2014 in avanti i due professionisti canturini hanno acquistato cinque terreni, soprattutto a Fino Mornasco, poi rivenduti alla grande distribuzione. Operazioni che, stando all'accusa, avrebbero consentito alle immobiliari comasche di realizzare ingenti guadagni, nell'ordine di cinque milioni di euro. Guadagni sui quali non sono state pagate le tasse, anche perché le immobiliari sono state fatte fallire, e poi trasferiti in Canton Ticino.