Confine

Sfruttava prostitute tra Como e Lugano, condannato

Dovrà scontare sei anni in carcere il cittadino rumeno processato dal tribunale di Como per sfruttamento della prostituzione

(Ti-Press)
25 maggio 2023
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Si è concluso con una condanna a sei anni di carcere il processo celebrato in tribunale a Como nei confronti di un cittadino rumeno di 44 anni che lo scorso anno i Carabinieri avevano arrestato in Italia al culmine di una indagine condotta in strettissima collaborazione con la Polizia cantonale, tra Lugano e Como. L'imputato, che all'epoca dell'arresto, pur risiedendo in provincia di Como, risultava titolare di una società di autonoleggio in Svizzera), era accusato dei reati di sfruttamento della prostituzione, di violenza sessuale e di maltrattamenti per una serie di episodi avvenuti a cavallo del confine. L'indagine è la stessa che l'anno scorso aveva portato la procura italiana a emettere tre ordini di cattura, due dei quali notificati in carcere a Lugano nei confronti di due altre persone, un trentenne comasco e una sua coetanea rumena, in precedenza già arrestati per droga dalle autorità svizzere. Da quegli arresti era scaturita la collaborazione con i Carabinieri, che da lì avevano ricostruito la vicenda di un'altra giovane donna rumena, attirata in Italia poco prima del lockdown 2020 con la prospettiva di un lavoro sicuro, salvo poi finire a prostituirsi in un nightclub di Lugano. Sarebbe stata costretta non solo a prostituirsi ma anche a fare uso di cocaina (che era obbligata anche a “piazzare” ai suoi clienti), in qualche caso finendo anche per essere malmenata e violentata.

L'imputato non ha mai smesso di protestarsi innocente, come anche i suoi avvocati hanno avuto modo di ribadire nel corso del processo, preannunciando l'intenzione di ricorrere in appello, forti anche del contenuto assolutorio di alcune dichiarazioni rese da alcuni testimoni. Per quanto riguarda i due arresti a suo tempo eseguiti in Svizzera, lui – trent'anni, cittadino italiano – è stato recentemente riconsegnato alle autorità italiane dopo una condanna a tre anni rimediata per reati di stupefacenti, mentre lei, la cittadina rumena, è stata espulsa e rimandata in Romania.