Dopo l’esonero di Massimo Cerutti, avvenuto lo scorso gennaio, si era occupato Samuele Cavadini delle Aziende industriali. Riconfermato fino a fine anno.
“Dare continuità alla gestione operativa, evitando così un ulteriore rimpasto”. È questa una delle ragioni che ha portato il Municipio di Mendrisio a confermare l’attribuzione ad interim del Dicastero Aim al sindaco Samuele Cavadini. “Una scelta tesa a dare anche e soprattutto stabilità all’apparato amministrativo delle Aim, in un contesto di grandi sfide”, viene inoltre indicato nel comunicato. A gennaio, il Municipio aveva esonerato l’allora capo del Dicastero Aim Massimo Cerutti, accusato dal legislativo di aver omesso importanti informazioni nell’ambito del suo mandato pubblico. Negli ultimi mesi si è poi cercato di far luce sulla situazione effettiva delle Aziende industriali. «C’erano state varie situazioni che avevano portato a delle tensioni tra il legislativo e il Dicastero Aim – ricorda il sindaco –. Era dunque necessario capire cosa fosse accaduto. Il segretario comunale Massimo Demenga si è così occupato di ricostruire i fatti e presentare al Municipio un rapporto chiaro».
Nella decisione del Municipio resa nota oggi viene indicato che l’esecutivo “è pure consapevole che era necessario ridare una nuova dinamica al Dicastero per poter affrontare i dossier sul tavolo. Nel prendere questa decisione, il Municipio ha anche raccolto e fatto proprie le osservazioni del legislativo che, a più riprese, ha chiesto un cambio di passo nella gestione e nell’organizzazione interna delle Aim, che va affrontata con la dovuta serenità”. Ora, dunque, che clima di respira in Municipio? «Aver preso una decisione ha certamente rasserenato gli animi e dato maggiore chiarezza – risponde il sindaco –. L’interesse della Città e dell’istituzione viene prima rispetto a quello personale. Si lavora in quest’ottica. Sono state fatte delle riflessioni approfondite e l’idea è di avere un’organizzazione diversa che aiuti da un lato a chiarire e dall’altro a essere operativi».
Lo scorso 12 giugno, il Consiglio comunale aveva rinnovato la sua preoccupazione riguardo alla situazione e alla conduzione del Dicastero. “Per il Municipio i rapporti istituzionali con l’esterno, con il legislativo e con la Commissione della gestione devono continuare a essere sviluppati sulla fiducia e attraverso un dialogo scevro da ostacoli pregressi”, ha indicato oggi l’esecutivo. “Il Municipio contribuirà a sostenere il sindaco in questo periodo di gestione ad interim, garantendo massima collaborazione. La gestione dei grandi progetti che riguardano le Aim sarà assunta collegialmente dai membri dell’esecutivo”. Al riguardo Cavadini precisa: «Per i dossier di un certo peso solitamente si creano dei gruppi di lavoro ad hoc. In questo caso abbiamo deciso di seguire direttamente quelli ritenuti strategici». L’esecutivo segue dunque «con attenzione quello che avviene all’interno delle Aziende industriali, ritenuto che ci si trova ancora in una fase di assestamento e di necessità di portare avanti determinati dossier».
Il Municipio indica di non aver optato per un rimpasto dei dicasteri, in quanto a gennaio 2024 “entrerà in vigore la riforma organizzativa, sostenuta a gran voce dal legislativo, caratterizzata dall’avvento di sette nuovi dicasteri. Forzare su un rimpasto dei dicasteri a soli sei mesi dall’entrata in vigore della riforma, non avrebbe di certo agevolato la conduzione e la gestione del Dicastero Aim. Si è trattato dunque essenzialmente di garantire l’operatività in un clima di lavoro sereno e stabile”.
Ma come ha preso questa decisione Massimo Cerutti? «Ero intenzionato a riprendere il Dicastero», ci dice. «Dopo aver fatto le dovute valutazioni e riflessioni prenderò una posizione riguardo alla decisione del Municipio». Anche perché «il rapporto non evidenzia colpe nei miei confronti». L’ex capo del Dicastero Aim non esclude inoltre la possibilità di rivolgersi agli Enti locali: «Valuterò».
La volontà di rimanere in Municipio comunque c’è: «Ho un grandissimo rispetto nei confronti della popolazione di Mendrisio e da parte mia continua a esserci molta voglia di fare, di lavorare per la cittadinanza. Come pure di controllare l’operato di questo esecutivo».