In una interrogazione interpartitica adesso si chiede al Municipio di Mendrisio di dilazionare i pagamenti agli utenti
Chi, a Mendrisio, nei giorni scorsi si è visto recapitare le prime bollette energetiche, ha avuto un sobbalzo. Il caro tariffe annunciato per il 2023, infatti, comincia a farsi sentire. E la differenza del costo fra il primo trimestre del 2022 e quello di quest'anno è più che evidente. Volendo esemplificare, una famiglia che abita in una casa unifamiliare dovrà sborsare a favore delle Aim, le Aziende industriali, per l'acconto del gas oltre 500 franchi in più: ai 410 franchi pagati l'anno scorso fanno da controcanto i 970 attuali. Il profitto registrato dagli ultimi consuntivi, insomma, non basta ad ammortizzare il caro fattura.
Dall'intero arco politico cittadino si punta ora il dito verso "i contratti di fornitura che hanno comportato un vertiginoso aumento dei costi per l’utenza" e verso "la mancata strategia d’acquisto del 2022", che oggi "sta incidendo pesantemente sui budget famigliari, soprattutto per le abitazioni e le aziende collegate alla rete gas". Plr, Centro, Alternativa e gruppo Lega-Udc-Udf hanno, quindi, unito le forze per dare corpo a una richiesta precisa rivolta al Municipio: una dilazione dei pagamenti, senza interessi e senza spese.
E qui si innestano le domande che i consiglieri comunali Cesare Sisini (Plr), Andrea Carri (Centro), Giampaolo Baragiola (Alternativa) e Massimiliano Robbiani (Lega-Udc-Udf) hanno affidato a una interrogazione. I consumatori, si domanda all'esecutivo, a questo punto e visto la situazione contingente possono richiedere una rateizzazione? E sarà fatta "una comunicazione in occasione delle prossime richieste all’utenza?". E infine, si può "ipotizzare un cambiamento nella richiesta degli acconti. Passare da 3 volte a 5 volte l’anno?".