Il Carnevale si è ritirato dalla Fiera 2022, ma il Municipio di Mendrisio spiega cosa è successo
Qualche mese fa il solo annuncio che il Carnevale Rabadan di Bellinzona avrebbe ‘messo le tende’ (inteso come gazebo o bancarella) alla Fiera di San Martino a Mendrisio aveva fatto storcere più di qualche naso e innescato il dibattito. Una polemica disinnescata a inizio novembre dalla stessa organizzazione carnascialesca, ritirando la richiesta d’adesione. Erano rimasti gli echi della querelle. Tanto che dal gruppo Lega-Udc-Udf si era fatto strada un interrogativo: capire cosa fosse successo.
Oggi, rispondendo ai consiglieri comunali Simona Rossini e Massimiliano Robbiani, il Municipio della Città sgombra il campo: in preparazione dell’edizione 2022 "non è stata violata alcuna Ordinanza o Regolamento comunale". Semmai, si spiega, "è stato pertanto commesso un involontario errore di valutazione dei criteri interni – a suo tempo fissati per mettere dei paletti per "definire il novero dei partecipanti" –, sicuramente influenzato dai prodotti proposti dal gruppo Rabadan (polenta, busecca e cinghiale)". In effetti, si ribadisce, "la richiesta di partecipazione del Gruppo Rabadan non era intesa a svolgere intrattenimenti carnascialeschi, ma bensì a proporre prodotti assolutamente confacenti alla tradizionale festa contadina".
L’esecutivo, poi, rassicura i firmatari dell’interrogazione: "In merito all’edizione 2022 della manifestazione, e nel rispetto delle disposizioni interne, nessuna società/associazione di Mendrisio o del Mendrisiotto è stata esclusa". Il problema è piuttosto un altro: "Il continuo e costante sviluppo edilizio e la realizzazione dell’importante riassetto viario di San Martino (realizzazione del nuovo svincolo autostradale, modifica di via Penate in strada cantonale, la realizzazione della nuova strada industriale, il riassetto della viabilità interna nel comporto commerciale) – si ricorda – hanno contribuito a ridurre sensibilmente gli spazi espositivi e di conseguenza, per ovvi motivi di spazio, ridurre la possibilità di partecipazione alla manifestazione". Un dato di fatto che dà ancora maggiore forza alla decisione di candidare, tramite una petizione, la Fiera di San Martino, e con essa la ‘consorella’ Fiera di San Provino, quale bene immateriale tutelato dall’Unesco.