Annullata la seduta del legislativo, prevista per il 12 dicembre. La proroga chiesta dal primo cittadino non è stata concessa dagli Enti locali
I Preventivi 2023 stanno diventando un osso duro per Mendrisio. Piatto forte, anzi l’unico, del prossimo Consiglio comunale, la discussione - che si annunciava già vivace - per il momento è rimandata a data da definire. Prevista per lunedì 12 dicembre, la seduta è stata, infatti, annullata a poco più di una settimana dall’appuntamento con l’aula consiliare, chiamata a dire la sua, soprattutto, sulla proposta del Municipio della Città di ritoccare verso l’alto il moltiplicatore di due punti, passando dal 75 al 77 per cento, a fronte di previsione a tinte rosse e un deficit di quasi 4 milioni di franchi. Ed è proprio questo che oggi mette in fibrillazione la politica locale. Non a caso, la Commissione della gestione non ha ancora firmato il suo rapporto - con tutta probabilità non univoco -; di conseguenza al presidente del legislativo, Benjiamin Albertalli, non è rimasto altro da fare che rinviare il dibattito. «Martedì prenderò una decisione sul calendario – ci fa sapere il primo cittadino –, e a quel punto ciò che verrà deciso sarà vincolante». Come dire, che la Gestione prenda buona nota. Verosimilmente, ci conferma ancora, se ne riparla comunque a gennaio. Un ritardo che potrebbe portare a un richiamo nei confronti della Commissione.
Sta di fatto che l’esame della Finanziaria di Mendrisio, assieme alla nuova strategia fiscale, rimane un cantiere aperto. In queste settimane, in effetti, i commissari hanno subissato di domande i vari capi dicastero e richiesto diversi approfondimenti, con l’obiettivo di vivisezionare i preventivi e sviscerare ogni cifra di bilancio. La missione finale? Capire se rimangono dei margini per procedere a ulteriori risparmi. Di sicuro in Consiglio comunale ci si presenterà con degli emendamenti. Quando? La Gestione, riunita lunedì sera in riunione, dovrebbe definire la tempistica da qui alla prossima seduta plenaria. Ciò che emerge da questa impasse è, comunque, la necessità per gli organi istituzionali di un Comune polo di avere più tempo a disposizione per analizzare un documento voluminoso come quello dei preventivi.
D’altro canto la Loc, la Legge organica comunale, parla chiaro. Come recita l’articolo 49, la seconda sessione del Consiglio comunale, incentrata sul preventivo dell’anno seguente, si deve tenere entro il 31 dicembre. A meno che a livello cantonale non venga concessa una dilazione. «Confermo – dice da noi interpellato Albertalli –, sono stato informato dalla Gestione che non vi era alcun rapporto depositato e firmato in tempo utile per convocare la seduta, inizialmente prevista il 12 dicembre. Seduta che, di conseguenza, è stata annullata. Quindi è stata chiesta subito una proroga alla Sezione degli enti locali (Sel). Su una nuova possibile data, come detto, mi pronuncerò quando sarà stata presa una decisione». Restando, insomma, in attesa di un cenno dalla Gestione.
Facciamo, però, un passo indietro, alla missiva indirizzata alla Sel. Il presidente del Consiglio comunale non vuole entrare nel merito. Ma da quanto abbiamo potuto accertare gli Enti locali nei giorni scorsi hanno risposto, e non in modo positivo. In altre parole, niente posticipo. Il Consiglio di Stato (per mano della Sezione) può derogare a fronte di una istanza motivata del primo cittadino e a titolo eccezionale. Ora, si fa capire, pur comprendendo la volontà della Commissione della gestione di procedere con una serie di approfondimenti, questo non basta, ribadisce la Sel, per costituire un "elemento di forza maggiore tale da giustificare l’eccezione". D’altra parte, si richiama, va tenuto anche conto "della politica restrittiva adottata negli ultimi anni per quanto riguarda la concessione di proroghe delle sedute ordinarie del legislativo", in particolare quando ci si ritrova a dover discutere dei preventivi del Comune.
Bocche cucite anche in Gestione. Raggiunto da ‘laRegione’ il presidente Tiziano Calderari preferisce non rilasciare dichiarazioni in merito. Non almeno finché non si sarà chiusa la discussione. Le aspettative sulle conclusioni del lavoro commissionale, dunque, salgono. Dall’esame scaturirà una soluzione di compromesso? Per ora la politica appare spaccata. Consegnato il dossier a fine ottobre, si è visto subito che la proposta di aumentare il moltiplicatore era controversa. In uno schieramento, quello dei favorevoli, essenzialmente Plr e Sinistra e Verdi, nell’altro il Centro; con la Destra divisa al suo interno e la Lista civica scettica. E i più ostili, al Centro, hanno tutta l’aria di non aver cambiato idea, preludio a un rapporto di minoranza. «Siamo orientati a presentare un emendamento – ci concede Gianluca Padlina –. Ma è ancora presto per entrare nei dettagli».