Mendrisiotto

Un territorio raccontato attraverso tredici storie di vita

Le conversazioni del poeta Massimo Daviddi e i ritratti del fotografo Aldo Balmelli in un libro che restituisce lo sguardo dei protagonisti

Aldo Balmelli (a sin.) e Massimo Daviddi
(Ti-Press/Pablo Gianinazzi)
30 novembre 2022
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A volte non servono molte parole. Ne bastano tre - Luoghi. Volti. Storie - per dire già molto di un libro, e fin dalla copertina. Se poi si aggiunge un formato insolito e intrigante, quanto la veste grafica, il gioco è fatto e il lettore conquistato. Anche la firma è promettente: il volume è il frutto, infatti, di oltre due anni del lavoro di un poeta e giornalista, ma soprattutto un collega e amico, Massimo Daviddi. Compagni di viaggio il fotografo Aldo Balmelli e la grafica Sabrina Tambani, Daviddi ci restituisce delle ‘Cronache da un territorio’, inaspettate; e nella geografia della sua narrazione attraverso il Mendrisiotto ci conduce per mano alla conoscenza di tredici storie di altrettante persone che, ciascuna a modo suo, ama senza condizioni questa regione.

Daviddi, del resto, non le ha incontrate a caso: le ha scelte. «Si può dire – ci illustra –, che siano un po’ degli anarchici». Forse per questo l’autore - che dedica la sua fatica a un amico scomparso e mai dimenticato, Mario Ferrari - ci si è ritrovato. E forse si spiega così il senso di appartenenza dei protagonisti a una terra come quella del Mendrisiotto, generosa, complessa, ribelle. Chi si inoltra nel libro capisce subito, d’altro canto, di non essere di fronte a delle semplici interviste. Lo stesso Daviddi preferisce chiamarle «conversazioni». Colloqui da pari a pari durante i quali le tredici persone incrociate nel corso di questo itinerario particolare hanno regalato «tante cose della loro vita», svelando aspetti anche meno noti e parlandone con «grande passione».

Da Margherita Marti (nel frattempo, scomparsa, lasciando un segno in chi ha vergato il libro) a Irene Weiss, da Grazia Cavallini a Irene Petraglio, da Mauro Ortelli a Luigi Del Villano, da Marco Maffongelli a Bruna Ferrazzini, daTiziana Conte ad Anne France Auget, da Gabrielle Dominique Rondez a Mario Arnaboldi, a Flavio Medici, tutti si sono (af)fidati al loro ‘intervistatore’. E il risultato è avvincente, oltre che sincero, carico di umanità e una leggerezza mai banale. Giovanni Soldati, scrittore, nel presentare, di recente, il volume alla Libreria dei ragazzi a Mendrisio, ha condiviso la sua chiave di lettura. Daviddi, annota, ha affrontato questo lavoro con «lo sguardo che solo ai veri poeti viene riconosciuto», ricomponendo un mosaico di questo territorio grazie alle storie delle persone incontrate, ognuna in un luogo, un giorno e un’ora ben precisi, come indicato a mo’ di diario.

Ciò che ci si ritrova, così, fra le mani, commenta Soldati, è «uno spaccato verace, tutto momò. Anche se qualcuno è venuto da fuori». Daviddi, d’altro canto, si fa notare, ha trovato le domande giuste. Lui, «unico narrante, che si mette ai argini per non rubare la scena ai protagonisti», conosciuti e riconosciuti. A spingere l’autore verso i suoi interlocutori, non a caso, vi è, come lui stesso ci racconta, «l’interesse per il loro lavoro e la curiosità di come guardano le cose intorno».

Un approccio che ha coinvolto pure Aldo Balmelli e Sabrina Tambani, come dimostrano le fotografie da un lato e l’intervento grafico (ricco di ‘espedienti’ interessanti, dalla cartina iniziale all’uso dei colori, alle frasi di pugno dei protagonisti), dall’altro. Balmelli, ad esempio, è la prima volta che si cimenta con dei ritratti. «Di solito – conferma – fotografo le trace lasciate e non le persone stesse. È stata una sfida, facile però da superare attraverso un contatto spontaneo. Sono grato, quindi, per essere stato coinvolto in questa avventura: è stata un percorso godibile».

Come piacevole è leggere ‘Luoghi. Volti. Storie’, Cronache da un territorio, nato da un progetto sostenuto da banca Raiffeisen Mendrisio e Valle di Muggio e dalla Fondazione Winterhalter ed edito da Pedrazzini Tipografia Sa.