La misura potrebbe durare fino al 18 ottobre. Si indaga per capire i contorni della truffa sulle indennità Covid
I due alti dirigenti della Lastminute.com restano in carcere. Il giudice dei provvedimenti coercitivi ha, infatti, prolungato la custodia cautelare dell’amministratore delegato del gruppo e del suo direttore esecutivo, che potrebbero essere privati della libertà sino al 18 ottobre prossimo. Al momento, come fa sapere la stessa società in una nota, i due manager sono le sole persone coinvolte nell’inchiesta – sette in tutto in origine tra dipendenti ed ex – a trovarsi in stato di arresto. L’accusa mossa nei loro confronti – a sostenerla il procuratore pubblico Claudio Luraschi – è quella di aver frodato lo Stato sulle indennità Covid.
L’obiettivo degli inquirenti, del resto, è proprio quello di capire quali presunti abusi – e per quale ammontare – sono stati commessi facendo leva sul lavoro ridotto introdotto durante il periodo della pandemia in tre controllate del Gruppo, ovvero BravoNext Sa, BravoMeta Ch Sa e LMNext Ch Sa. Come si precisa ancora nel comunicato, da chiarire sono le possibili discrepanze tra il numero di ore effettivamente lavorate dai circa 500 dipendenti della società con base a Chiasso e quelle dichiarate nel periodo in cui venivano percepite le indennità da lavoro ridotto. Le verifiche daranno modo anche di capire quante persone sono realmente coinvolte.
L’inchiesta, ribadisce ancora Lastminute.com, riguarda le singole persone indagate e non la società o le sue controllate. Oggi le redini del Gruppo sono nelle mani di Laura Amoretti.