Molti i temi in agenda per la seduta extra-muros che impegnerà il Municipio a fine mese. Il punto con il sindaco Bruno Arrigoni.
Da una parte le sfide a medio-lungo termine. Dall’altra le scadenze più o meno immediate. È un’agenda impegnativa quella che attende il Municipio di Chiasso dopo la pausa estiva. Un’agenda che verrà definita durante la tradizionale seduta extra-muros in programma martedì 30 agosto alla Rovagina. Tra i temi in discussione ci saranno il preventivo 2023, l’aggregazione del Basso Mendrisiotto e la fermata degli InterCity. Il Municipio approfitterà anche per fare il punto della situazione con i collaboratori assunti nell’ultimo anno e per avere un primo bilancio dell’analisi sul progetto di sostenibilità avviato nella cittadina. Al sindaco Bruno Arrigoni abbiamo chiesto di parlarci delle prossime scadenze e di come Chiasso sta ripartendo dopo due anni di pandemia. «Siamo già ripartiti da alcune settimane con alcuni cantieri, come quelli relativi ad alcuni interventi prioritari alle scuole dell’infanzia di via Simen e via Chiesa e alle palestre di via Soave – commenta Arrigoni –. Come previsto, i lavori si svolgeranno sull’arco di 3-4 anni perché a settembre le strutture devono essere a disposizione di ragazzi e utenti». Anche gli interventi di ristrutturazione al Palapenz «continuano secondo la tabella di marcia sul tetto e nella parte esterna». Il cantiere si fermerà a fine settembre per lasciare spazio al Memorial Gander.
La prima sfida è imposta dal calendario politico ed è rappresentata dal preventivo 2023. Il documento, spiega Arrigoni, «arriverà sui banchi del Municipio a inizio settembre e sarà molto importante perché veniamo da due anni di pandemia e dovremo fare diverse valutazioni dal profilo della liquidità, del moltiplicatore e pianificare bene gli investimenti futuri». Prima della pandemia l’esecutivo non ha mai nascosto la possibilità di ridurre il moltiplicatore. Anche se le cifre dell’ultimo consuntivo erano negative, l’ipotesi di un ritocco verso il basso dell’aliquota fiscale «allo stato attuale non è scartata».
Nelle prossime settimane è atteso il documento redatto dal Cantone dopo i workshop di approfondimento di inizio giugno sull’aggregazione nel Basso Mendrisiotto. I sei Comuni coinvolti nella discussione dovranno poi decidere se continuare o meno, per arrivare alla definizione del perimetro dello studio. La posizione di Chiasso non è cambiata. «Come Municipio siamo tutti favorevoli senza remore – conferma il sindaco –. È un passo fondamentale per poter pianificare gli investimenti dei prossimi anni sul nostro territorio. Mi auguro che questo messaggio venga recepito anche dai comuni vicini». Tra quelli coinvolti, «ci sono sindaci refrattari a una fusione. Secondo me una decisione così importante deve essere presa dalla popolazione perché un Municipio non può prendere da solo una decisione così importante per il futuro: abbiamo già perso 15 anni con la bocciatura del progetto (tra Chiasso, Morbio Inferiore e Vacallo, ndr) nel 2007».
Altro tema di stretta attualità è la fermata dei treni InterCity nel Mendrisiotto. I convogli si fermeranno a Chiasso o a Mendrisio? «In Municipio non ne abbiamo ancora parlato ma una cosa è certa: abbiamo sempre difeso, e continueremo a farlo, la nostra fermata visto che siamo sul confine, abbiamo le infrastrutture più grandi e un bacino potenziale notevole – sottolinea Arrigoni –. Stabilire se ci saranno una o due soste non è però una nostra decisione. Certo che, tenendo in considerazione che molti treni devono comunque raggiungere Chiasso per chiudere la loro giornata, perché non avere anche la fermata per i passeggeri?».
È notizia di questa settimana che la piscina quadrata di Chiasso è stata chiusa a titolo precauzionale per una perdita di cloro in uno dei due pozzi di captazione di Vacallo. Un tema che riporta d’attualità la necessità d’intervenire, dopo il Palapenz, anche su altre strutture sportive. Durante l’estate si sono svolti i lavori di rinnovamento della piastra della pista del ghiaccio. «Piscina e pista sono strutture importanti che servono tutta la regione che hanno superato di molto i 50 anni e per questo hanno bisogno di lavori di manutenzione in profondità». Per potere dare spazio alle squadre sportive e al pubblico, sulla pista «bisognerà giocoforza fare un discorso di ampliamento, ma dovrà essere richiesta la partecipazione di tutta la regione – continua il sindaco –. Non dimentichiamo nemmeno la pista d’atletica, oggi in condizioni fatiscenti. Il progetto per sistemarla c’è, ma abbiamo un vincolo legato al pozzo Prà Tiro. Forse l’anno prossimo, grazie alla messa in rete di tutti gli acquedotti, potremo fare una valutazione concreta. Anche per questo progetto dovrà comunque esserci una soluzione a livello regionale».
Bruno Arrigoni è sindaco di Chiasso da due legislature. Il suo nome sarà ancora sulla lista del Plr alle Comunali del 2024? «È ancora molto prematuro esprimersi. Dipenderà molto da come evolverà il progetto aggregativo: i tempi sono stretti e c’è la possibilità, come mi auguro, che questa legislatura venga prolungata di un anno». In ogni caso, conclude il sindaco, «ognuno deve capire quando è il tempo di lasciare. È vero, siamo in carica da due legislature, ma abbiamo però perso due anni a causa della pandemia e molti progetti sono rimasti fermi perché ci siamo dovuti concentrare sulle priorità sanitarie».