Il Municipio risponde a un’interrogazione della Lista Civica. Vari i punti da condividere prima di arrivare al concorso di progettazione
Quello di piazza del Ponte, a Mendrisio, si presenta oggi come "un comparto urbano che negli ultimi anni si è dimostrato piuttosto dinamico, presentando un incremento dei servizi". Una nuova situazione che "richiede un altro tipo di approccio rispetto a quello degli scorsi decenni, quando l’asse stradale era stato pensato". Per pensare alla piazza del futuro "bisogna passare da un concetto che avvantaggia la funzionalità del collegamento automobilistico a uno che riesca a integrare lo spazio stradale all’ambiente circostante, ricucendo lo spazio urbano del centro della Città". In altre parole, "il rapporto tra lo spazio dedicato all’automobile e quello dedicato al pedone, dovrà essere rivalutato in favore di quest’ultimo". Le indicazioni sono fornite dal Municipio di Mendrisio, sollecitato da un’interrogazione di Tiziano Fontana e Antonia Bremer (Lista Civica Per Mendrisio) intenzionati a sapere a che punto è il progetto che porterà alla piazza del futuro.
Lo studio di fattibilità relativo al perimetro di studio da porre al centro di una riqualifica urbana e paesaggistica è stato eseguito dallo studio di architettura Otto Krausbeck di Salorino. Il perimetro, ricorda il Municipio, "non comprende la sola piazza del Ponte, ma si estende all’asse stradale composto da Largo Soldini, via Lavizzari, via Zorzi e le zone a esso adiacenti". Per dare più spazio ai pedoni occorrerà "introdurre un arredo urbano a sostegno della fruizione pubblica ai differenti servizi presenti e una riqualifica paesaggistica per favorire l’uso pedonale dello spazio stradale in sicurezza, con conseguente riduzione della velocità da concordare con il Cantone (proprietario della strada)". Oltre al "contenimento del numero dei posteggi attualmente presenti a favore di un’area pedonale e/o ciclabile", il Municipio di Mendrisio spiega che dovrà inoltre essere "valutata l’introduzione di una corsia dedicata esclusivamente alla bicicletta", così come "la definizione di comparti adiacenti all’asse stradale che potranno essere approfonditi tramite una procedura di concorso di progettazione e il concepimento di spazi flessibili per permettere e incoraggiare l’organizzazione di eventi locali".
Prima di poter arrivare alla procedura di concorso per la progettazione della piazza – che vedrà coinvolto "in modo attivo" anche il comitato referendario ‘Un’effimera Piazza del Ponte? No grazie’ – ci sono degli aspetti che "dovranno essere condivisi con tutti gli attori principali coinvolti". Tra questi, l’esecutivo cittadino cita la definizione o eliminazione del numero di posteggi presenti in piazza, la rinuncia o mantenimento del libero transito delle vetture e le precisazioni degli interventi per definire il ‘nuovo’ fronte della piazza verso valle e sulla possibilità di ammettere un’eventuale struttura di copertura per attività pubbliche. L’intero comparto "sarà inserito nello studio di fattibilità che servirà, in modo particolare, a dimostrare la correttezza dell’inserimento di una zona 30 su tutto l’asse stradale e ottenere le necessarie garanzie sulla fattibilità da parte del Cantone". Cantone che, precisa in conclusione il Municipio, "ha risposto positivamente alla richiesta del Municipio di partecipare allo studio di riqualifica del comparto posto lungo l’asse urbano dalla rotonda del Centro culturale LaFilanda fino alla rotonda del Centro di Pronto intervento".
Il tema è di quelli annosi. La chiusura al traffico negli orari di punta del nucleo di Ligornetto è un dossier che impegna l’autorità comunale – dell’ex Comune prima e di Mendrisio dopo l’aggregazione del 2013 – ormai dal 2008. Dopo un anno di prova, la posa della segnaletica definitiva è stata oggetto di ricorsi. L’ultimo risale all’ottobre scorso, e in attesa della decisione del Tribunale federale di Losanna, il traffico è consentito. Oltre alle preoccupazioni sollevate dal Municipio di Stabio, che si è sempre opposto a questo provvedimento, anche gli stessi cittadini del Quartiere di Mendrisio hanno manifestato qualche malcontento. Oltre che per i residenti della zona rossa, come indicato dalla segnaletica, le uniche eccezioni di transito tra le 5 e le 8 e tra le 16.30 e le 19.30 sono concesse a servizio a domicilio, velocipedi e ciclomotori. Facendo riferimento all’articolo 8 della Costituzione federale, "il Cantone ha precisato che possono accedere al nucleo durante il divieto generale di circolazione esclusivamente i residenti della zona delimitata, oltre chi ha un interesse legittimo a recarsi nel perimetro di restrizione (come chi lavora, offre o beneficia di un servizio o una visita all’interno del perimetro), le biciclette e i ciclomotori". Questo vincolo "non permetterà all’esecutivo di estendere l’autorizzazione ai residenti al di fuori della zona rossa", precisa il Municipio rispondendo a un’interrogazione di Marco Battaglia (Ppd-Verdi Liberali) e cofirmatari. Diverso il discorso per la chiusura introdotta a Rancate, sollevata da Samuele Caimi (Lega-Udc-Udf) e cofirmatari. La segnaletica "è un divieto di circolazione con eccezioni per servizio a domicilio o con permesso di Polizia. La segnaletica pubblicata con tavola complementare permette delle deroghe formalizzare tramite Ordinanza". Il Municipio "non ritiene di riaprire al traffico il raccordo stradale di via della Posta. La chiusura adottata a suo tempo dal Cantone con misure strutturali e di segnaletica è stata appositamente messa in atto per evitare che considerevoli flussi di traffico, anche frontaliero, transitassero in zona prettamente abitativa e sensibile".