La Lista civica torna alla carica con il Municipio di Mendrisio. ‘A che punto è il bando di concorso?’
A Mendrisio c’è chi non nasconde la sua disillusione. Gli anni passano e sul futuro di piazza del Ponte ancora non si sa nulla. E gli interrogativi si affollano attorno a quello che in Città considerano un po’ il ‘cuore’ del Borgo. A riaprire il dossier è una volta di più la Lista civica ‘Per Mendrisio’ per voce dei consiglieri comunali Tiziano Fontana e Antonia Bremer, i quali avevano sollevato la questione anche in occasione dell’ultimo legislativo, il dicembre scorso. Il punto? Capire a che stadio è il progetto. Il silenzio calato sul processo pianificatorio, si fa capire, pesa. A fronte del “lasso di tempo trascorso, l’agire del Municipio è inaccettabile”, lamentano i due esponenti della Lista civica. In effetti, rammentano in una interrogazione, sono trascorsi oltre cinque anni dal voto sulla variante di Piano regolatore che ha dato ragione al Comitato referendario e bocciato la proposta del Municipio (inclusa la Torre Sergison alta 26 metri). E ne sono passati ormai quindici – era il 2007 – dal lancio della petizione ‘Per una piazza del Ponte degna del suo nome’, che ha raccolto migliaia di sottoscrizione con l’intento di perorare la causa di una piazza “rispettosa del suo contesto storico e artistico”.
Nasce da qui, motivano Fontana e Bremer, la delusione della popolazione per la “situazione di stallo venutasi a creare, nociva anche da un punto di vista della democrazia: i cittadini attivi che hanno sottoscritto il referendum iniziano a pensare che è inutile recarsi a votare poiché la classe politica fa quello che vuole, non rispettando le richieste della popolazione”.
Di fatto in questi anni, come indicato dall’autorità cittadina nel 2020 – e come si ricorda nello stesso atto parlamentare –, una volta demolito lo stabile ex Jelmoli è stato allestito uno studio di fattibilità che allarga lo sguardo a un comparto più ampio. Come indica l’esecutivo si parla dell’area tra la rotonda Fuori porta (Centro pronto intervento) e la rotonda della Filanda. Sarà questo documento a ispirare i contenuti del concorso. Un passaggio chiave che suscita le prime curiosità dei due consiglieri. Insomma, chi ha firmato lo studio e chi segue l’incarto in seno all’Ufficio tecnico? Ma soprattutto, quali saranno, si chiede, i temi che caratterizzeranno il bando? E a che punto si trova la procedura?
Una cosa è certa ed è stata certificata e anticipata dal Municipio: “L’edificabilità di piazza del Ponte sarà di principio esclusa”. Quindi, ci si concentrerà sulla riqualifica della zona e sulla “progettazione del ‘vuoto urbano’ (comparto stradale, piazze, sedimi liberi, …)”. Non solo, nell’iter sarà coinvolto pure il Cantone in qualità di proprietario di via Lavizzari e di via Zorzi, come confermato dall’autorità locale. In tal senso, rilanciano i due consiglieri, ci sono già stati dei contatti? “Se sì – annotano ancora –, quali sono gli esiti degli scambi che avete avuto con il Dipartimento del territorio in merito alle vie Lavizzari e Zorzi?”.
E a proposito di attori coinvolti, ribadisce la Lista civica, l’esecutivo intende far partecipe “seriamente il Comitato referendario nell’allestimento del concorso?”. Da subito, del resto, chi ha a cuore il destino della piazza ha domandato di poter seguire da vicino il processo di avvicinamento all’opera di riqualifica. D’altro canto, a dichiarare la volontà di ripensare piazza del Ponte ci sono le voci ancorate al Piano finanziario ed economico della Città che annuncia, in particolare, un investimento di 1,1 milioni per la sua sistemazione tra il 2024 e il 2026. Un intervento, certo, codificato con ‘priorità 3’.